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“Spese pazze”, il sindaco Pogliese “attende” ma non rischia

Il primo cittadino di Catania venne “fermato” nella sua attività per 18 mesi, ma poi era tornato al suo posto un anno fa. Ora tutto potrebbe concludersi senza altri colpi di scena

Di Orazio Provini |

Il 2 dicembre scorso la Corte Costituzionale aveva dichiarato non legittime le questioni sollevate dai difensori del sindaco di Catania Salvo Pogliese sulla eccezione di legittimità costituzionale del provvedimento prefettizio sulla quale era stata chiamata a esprimersi, in applicazione della legge Severino che sospese per diciotto mesi dall’incarico il primo cittadino condannato in 1°grado dal tribunale di Palermo (luglio 2020) insieme a quattro ex deputati regionali, per peculato continuato al termine del processo sulle cosiddette “spese pazze”.

Era stato il Tribunale civile di Catania, al quale i difensori del sindaco si erano rivolti, a rimandare a Roma la decisione sulla quale erano stati chiamati loro a decidere, sospendendo nel frattempo la sospensione dall’incarico di Pogliese che così tornò a svolgere il suo mandato. Adesso la palla è tornata al Tribunale civile che ieri ha svolto la sua udienza (in presenza) con le parti per decidere sul caso e in relazione al ricorso presentato a suo tempo avverso la sospensiva. Quei diciotto mesi inflitti dalla Prefettura  in ossequio alla legge Severino, nel frattempo sono scaduti lo scorso 18 gennaio, ragione per cui il sindaco dovrebbe rimanere al suo posto. La domanda è però se quel periodo di “sospensione della sospensiva” intercorso nell’attesa del pronunciamento dei giudici costituzionali, deve essere recuperato o se invece, trattandosi di una misura cautelare e non di una sanzione, come emerso anche dalla Corte Costituzionale, secondo le norme non prevederebbe alcun “recupero”. Posizione, questa, sottolineata ancora una volta dai difensori del sindaco, avvocati Eugenio Marano e Claudio Milazzo, che presentarono ai giudici civili il ricorso. Il Tribunale deciderà solo su questo punto o andrà oltre…COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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