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Villa Sofia, sequestrati fascicoli: Tutino inviava mail a poliziotti

Villa Sofia, sequestrati fascicoli: Tutino inviava mail a poliziotti

Matteo Tutino mandava mail non solo all’ispettore della Digos Giuseppe Scaletta, ma anche ad un altro poliziotto che fa servizio a San Lorenzo. È quanto emerge dai fascicoli rimasti nella stanza dell’ex primario

Di Redazione |

PALERMO – Matteo Tutino mandava mail non solo all’ispettore della Digos Giuseppe Scaletta, ma anche ad un altro poliziotto che fa servizio a San Lorenzo. È quanto hanno verificato i carabinieri del Nas che sono andati a sequestrare alcuni fascicoli rimasti nella stanza dell’ex primario di Chirurgia Plastica dell’ospedale Villa Sofia, arrestato nei giorni scorsi. Il provvedimento è stato firmato dal pm Luca Battinieri.   In alcune carpette c’erano decine di mail spedite ai poliziotti e all’ex dirigente dell’azienda sanitaria Giacomo Sampieri e all’ex direttore sanitario Maria Concetta Martorana. I documenti sono trovati nella stanza del primario dai medici Dario Sajeva e Francesco Mazzola. «Sì i documenti li abbiamo trovati e segnalati con un esposto ai carabinieri, ma di più non posso dire, ci sono indagini in corso», dice Mazzola. Nel corso dei controlli sono saltati fuori documenti che per gli investigatori sono ritenuti importanti.   Tutino avrebbe avuto verbali di identificazione di alcuni colleghi coinvolti nell’inchiesta sulla morte di Giovanna Mesia una pensionata deceduta dopo alcuni interventi in ospedale. Per questa morte la procura ha inviato la fine delle conclusioni di indagini agli indagati. Nella stanza dell’ex chirurgo ci sarebbero le relazioni presentate all’azienda dai vari medici che hanno visitato la pensionata. Per questa morte è indagato anche Mazzola che ha sempre respinto le accuse dichiarando che le responsabilità era da trovare altrove. La donna era stata operata da Tutino. L’ex dirigente dell’azienda Villa Sofia Cervello Giacomo Sampieri per quella morte aveva sospeso Mazzola. Tutino attraverso il suo legale Daniele Livreri aveva chiesto di potere entrare in possesso dei suoi effetti personali e dei documenti.

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