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Agricoltura in Sicilia, la task force (anche) per salvare gli agrumeti dal Tristeza

Di Giuseppe Bianca |

Palermo. La Sicilia che mette al centro il settore degli investimenti agricoli riparte con 55 milioni di euro. In arrivo, la prossima settimana tre nuovi bandi per il Psr (Programma di sviluppo rurale 2014-2020). Un’iniezione di fiducia, ma anche di risorse, per il comparto chiamato a confrontarsi con difficoltà strutturali e criticità contingenti che spesso ne hanno compromesso il cammino. La prima misura 4.1 è quella per gli investimenti aziendali e mette a disposizione un budget di 40 milioni di euro. È destinata alla piccola e media impresa con una significativa semplificazione in termini di costi standard. Il tetto di ogni singolo progetto è fissato in 300mila euro.

Ma non è questo il solo bando ad arrivare. Fa il suo ingresso operativo infatti uno strumento molto atteso dagli agricoltori siciliani, quello cioè per fronteggiare gli effetti del virus Tristeza sugli agrumi. La dotazione messa a disposizione dal dipartimento Agricoltura ammonta a 10 milioni di euro. Obiettivo è quello di poter consentire agli operatori del settore di intervenire, cambiandoli, sugli impianti che sono stati colpiti da questa grave criticità. L’effetto di ristrutturazione dovrebbe potersi estendere su un’area di mille ettari di agrumeto all’interno del territorio siciliano.

Non meno importante anche il terzo dei tre bandi pronti a essere messi in pista, quello cioè relativo all’”agricoltura sociale”, la nuova scommessa su cui il governatore siciliano Nello Musumeci vuol puntare. Si tratta in pratica di una misura che si pone l’obiettivo di valorizzare la “funzione terapeutica e riabilitativa della campagna”.A potere beneficiare della risorsa sono gli utenti, in questo caso le strutture in convenzione con il terzo settore, socio sanitario e assistenziale.

La condizione di rapporto deve essere già costituita al momento in cui i bandi divengono pubblici. In campo saranno messi 5 milioni di euro che potranno essere utilizzati per convertire strutture di ospitalità e alberghiere secondo i criteri previsti dai servizi socio-assistenziali. Ogni progetto potrà essere ammesso con una soglia che non può eccedere i 200mila euro. Tra gli obiettivi quello di superare le barriere architettoniche e gli altri limiti che impediscono la piena fruizione delle strutture. Accanto a ciò, il perfezionamento di alcuni elementi di raccordo per migliorare la qualità complessiva di un settore che nell’Isola comincia a muovere qualcosa di più dei primi passi.

Anche questo intervento fa parte della programmazione in corso dei fondi, rimodulata però nella sua composizione a novembre dalla giunta regionale. Il nuovo percorso dell’assessorato all’Agricoltura riparte dai numeri della certificazione maturata complessivamente al 2019 che ha fissato l’asticella a 871 milioni di euro, 50 in più del target fissato. Anche se solo alla fine si è superata l’apnea per andare oltre il rischio di perdere 140 milioni di euro. Molto si gioca sul tentativo di invertire la tendenza per la quale il valore aggiunto nel settore agricolo è diminuito, nel 2018, al Sud del -2,7%, dopo la stagnazione dell’anno precedente (0,2%), che a sua volta seguiva la flessione registrata nel 2016 (-3,3%). Nel Centro-Nord la produzione agricola è invece aumentata (+3,3%). Anche il calo degli occupati, nel rapporto Svimez aveva localizzato nelle regioni del Sud una flessione totale di più del 50%. La palla per questo inizio di 2020 passa alla Regione pronta a erogare le risorse da cui ripartire.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA