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INFRASTRUTTURE

Con il Ponte sorgerà anche la Metro dello Stretto: ecco il progetto di Rfi

Una linea ferroviaria (in parte sotterranea e in parte di superficie) al servizio degli oltre 400.000 abitanti dell’area: previste 5 fermate a Messina e 2 in Calabria

Di Redazione |

Il convegno di ieri a Reggio Calabria sul corridoio Helsinki-Palermo e il Ponte sullo Stretto, organizzato dall’Università di Reggio, oltre a confermare le novità sul progetto dell’opera già riferite a Messina da Pietro Ciucci, A.d. della società Stretto di Messina, sono state l’occasione per svelare le novità circa le opere stradali e ferroviarie di collegamento all’attraversamento stabile dello Stretto, svelate da Dario Lo Bosco, presidente di Rfi e coordinatore del Polo infrastrutture che comprende Rfi e Anas.

Versante siciliano

Sul versante della Sicilia, è previsto lo sviluppo delle opere ferroviarie a cura della Stretto di Messina, per 18,1 km di lunghezza, dei quali il 93% in galleria. In pratica, dall’asse della Torre Nord del Ponte partiranno i binari della linea ferroviaria e si separeranno dal tracciato autostradale per proseguire, prevalentemente in galleria, fino alla nuova stazione di Messina Gazzi (la cui costruzione è stata richiesta dal Comune di Messina) da cui si potrà proseguire verso Catania o verso Palermo. Sull’altro versante, il progetto prevede che la linea ferroviaria a doppio binario presente sul Ponte si colleghi sia alla linea storica da e verso Reggio Calabria, sia alla costruenda linea ad Alta velocità da e verso Salerno.

Tornando a Messina, qui, oltre alla nuova stazione di Gazzi, sono previste tre fermate metropolitane sotterranee (Papardo, Annunziata e Europa) all’interno delle gallerie S. Agata e S. Cecilia. Le nuove fermate, con le stazioni di Messina, Villa S. Giovanni e Reggio, daranno concretezza al sistema metropolitano interregionale tra Messina e Reggio Calabria. In sintesi, si creerà una metropolitana al servizio degli oltre 400.000 abitanti dell’area dello Stretto.

A seguito dello spostamento dell’attuale stazione è previsto il recupero e la riqualificazione urbana dell’area ferroviaria in zona Falcata. Sarà reimpiegata parte del materiale di scavo (circa 1,5 milioni di metri cubi) per il ripascimento di litorali in erosione, prevalentemente ubicati sulla costa tirrenica della Sicilia. È previsto il recupero ambientale di diversi siti di cave e discariche ubicate nell’area interessata dall’intervento. INoltre, sarà realizzata la viabilità accessoria presso lo svincolo di Monforte.

Fronte calabro

Sul fronte calabro, il progetto prevede la realizzazione a Villa S. Giovanni di un Centro direzionale progettato da Daniel Libeskind: si tratta di un edificio su tre livelli collocato in una struttura curvilinea che disegna la nuova Piazza del Mediterraneo. La progettazione ha voluto esprimere l’identità mediterranea che, attraverso il mare, unisce culture, religioni, identità e linguaggi diversi. È prevista la riqualificazione del lungomare in località Cannitello di Villa San Giovanni, nonchè la costruzione della strada di Melicuccà. Su entrambi i versanti verranno, inoltre, realizzate le opere di mitigazione e compensazione ambientale previste in progetto e prescritte dal ministero dell’Ambiente nel corso della procedura di valutazione ambientale in fase di riattivazione.

Il “Pnrr” finanzia gli Hub di Villa San Giovanni e di Messina, assieme alla fermata di Reggio Calabria Lido. Verranno ripensati con interventi finalizzati a migliorare l’integrazione modale, le condizioni di sicurezza ed accessibilità del complesso di stazione, con particolare attenzione al sistema di connessione tra i servizi ferroviari e marittimi, oltre che riqualificare gli spazi esterni ed interni. In particolare, con 15 milioni e inizio lavori nella seconda metà di quest’anno, le stazioni Messina centrale e Messina marittima saranno riqualificate.

Rigenerazione urbana

Infine, la dismissione di patrimonio di Rfi e Anas, a Messina comporterà la rigenerazione e ricucitura urbana attraverso la restituzione alla collettività delle aree del gruppo Fs non più funzionali all’esercizio ferroviario; il miglioramento delle condizioni di fruibilità cittadina e creazione di nuovi spazi per la comunità; nuove funzioni e servizi strategici; servizi ferroviari e di interscambio modale aggiornati rispetto al nuovo contesto infrastrutturale.

Ieri, nel corso del convegno, Pietro Salini, A.d. di Webuild, società che costruirà il Ponte, nel ricordare l’impegno del gruppo nella realizzazione di infrastrutture al Sud, ha annunciato: «Nel prossimo triennio Webuild assumerà in Italia 10.000 persone, l’88% al Sud. Stiamo attivando centri avanzati di addestramento nel Sud Italia perché abbiamo bisogno di professionalità qualificate anche per applicare strumenti e processi innovativi nelle fasi di costruzione».

Il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha ribadito che «l’apertura dei cantieri per la realizzazione del Ponte sullo Stretto nel 2024 sarà un evento mondiale. E molti, da ogni parte del mondo, saranno attratti dal ponte più lungo, più innovativo, più sostenibile del mondo». E il viceministro Edoardo Rixi ha sottolineato che «un’opera come il Ponte sullo Stretto non può essere un’imposizione, ma dev’essere condivisa dal territorio e dall’intero Paese».

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