Economia
Grande distribuzione, l’operazione Conad-Auchan e i rischi per la Sicilia: ecco chi resta fuori
CATANIA – C’è una nuova preoccupazione in Sicilia per i posti di lavori nella Grande distribuzione. Dopo la recente dismissione del gruppo catanese Abate (ex proprietario tra l’altro del centro commerciale Etnapolis di Belpasso) e della chiusura del supermercato di San Giuseppe La Rena (a marchio Auchan), arriva la notizia su scala nazionale della dipartita commerciale di Auchan-Retail che di fatto si ritira dal Paese cedendo la maggior parte di ipermercati, supermercati e negozi al gruppo italiano Conad. Un affaire del valore di circa 1 miliardo di euro che riporta sotto la bandiera italiana gran parte di quella Grande distribuzione rimasta dal 2004 sotto l’egida francese. Ma cosa comporta questo cambio di marchio per gli iper e i super che vengono rilevati e ancora più per quelli che restano fuori dagli accordi, anche in Sicilia?
Di certo al momento, per voce dei sindacati che hanno ricevuto la comunicazione in “perfetto stile Auchan” (come riporta un comunicato della Filcams-Cgil) c’è che a Catania, Conad acquisirà l’ipermercato di Misterbianco e il centro commerciale “Porte di Catania”, mentre i 33 punti vendita Sma-Simply dislocati in diverse città dell’Isola attendono ancora di conoscere la loro sorte.
«Questi ultimi – spiega Davide Foti della Filcams-Cgil – restano al momento fuori dall’accordo e sono “gravati” da una procedura, già aperta, di licenziamento collettivo con 264 esuberi già dichiarati. Dei 33 punti vendita, la maggior parte, circa una ventina, si trova a Catania e provincia; gli altri sono a Palermo, Messina, Enna e Siracusa. Proprio giovedì pomeriggio siamo stati impegnati in una trattativa con Auchan a Palermo: noi siamo stati restii a firmare un accordo per un incentivo all’esodo dei dipendenti (compresi gli amministravi) coinvolti. In altre parole, un nuovo, probabile acquirente dovrebbe poi fare i conti con gli esuberi, “ereditati” dalla precedente gestione ed è ciò che vogliamo evitare».
Sul papabile nuovo acquirente dei supermercati Sma-Simply di Catania e provincia, gira il nome del gruppo Arena, lo stesso che – a marchio Decò – di recente ha rilevato gran parte del patrimonio commerciale dismesso dagli Abate. Ma al momento sono solo supposizioni e non c’è alcuna certezza anche sul numero dei punti vendita che gli imprenditori, originari dell’Ennese, sarebbero eventualmente interessati ad acquistare, visto che come detto hanno recentemente portato a termine alcune importanti acquisizioni. L’incertezza per il futuro, altra preoccupazione espressa dai sindacati, riguarderebbe anche i lavoratori che transitano a Conad e che già da qualche tempo lavorano per Auchan in regime di solidarietà (a Porte di Catania) e con una riduzione del 25% dell’orario di lavoro, senza ammortizzatori sociali, nel supermercato di Misterbianco.
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«Non è un segreto per nessuno che la rete Auchan sia in difficoltà – ha spiegato ieri l’amministratore delegato di Conad, Francesco Pugliese in una intervista al Corriere della Sera – ma ha grandi potenzialità ed è un’azienda che si stava già ristrutturando. Siamo convinti che con le nostre competenze possa invertire il trend negativo. A ciò si aggiunge la grande complementarietà delle due reti: loro sono presenti dove noi lo siamo poco. Crediamo che ci siano le condizioni per salvaguardare posti lavoro e risorse umane».
Un altro gruppo della grande distribuzione che di recente ha fatto acquisizioni in Sicilia è Md Discount che ha preso 21 punti vendita del gruppo Abate e ha consolidato al sua posizione nell’Isola. Md Spa è un gruppo che continua a crescere, ma al momento dal suo interno non è filtrato interesse per i punti vendita Sma e Simply, rimasti fuori dall’accordo tra Conad e Auchan.
Intanto dalla Coop (altro colosso della Gdo italiana) arrivano a Conad gli «auguri per un’iniziativa coraggiosa e di assoluto rilievo, testimonianza della vitalità di un’impresa cooperativa italiana che diventa così titolare di una rete di distribuzione commerciale di grandi potenzialità». Il presidente di Alleanza delle Cooperative Italiane, Mauro Lusetti, anche a nome dei copresidenti Maurizio Gardini e Brenno Begani ha detto che «questa acquisizione produrrà benefici per i consumatori in termini di convenienza e di servizio e darà a Conad l’opportunità di rafforzare la sua capacità di valorizzare le produzioni della filiera agroalimentare italiana».
Insomma se a livello nazionale l’acquisizione di Conad, che assorbirà gran parte dei 1600 punti vendita di Auchan con una ricaduta occupazione di 20.000 persone, viene salutata come un’operazione che “porterà valore alle aziende e ai consumatori italiani”, dall’altro lato l’allarme dei sindacati resta alto. «In Sicilia – afferma ancora Davide Foti – non ci possiamo permette il lusso di veder morire anche la Grande distribuzione. Chiederemo al prefetto un tavolo di crisi per garantire posti di lavoro che non possono andare perduti nei passaggi tra le aziende».
Ma perché la maggior parte dei punti vendita siciliani del gruppo Auchan è rimasta fuori dall’accordo? A spiegarlo è sempre l’ad di Conad, Francesco Pugliese: «Conad in Sicilia è presente e forte. Questa acquisizione ci permette di rafforzarci al Nord e Centro Italia, nei territori in cui siamo meno presenti. In Sicilia siamo spesso già leader di mercato».
A livello nazionale a Conad i sindacati chiedono di fare chiarezza sul suo piano industriale e al ministero dello Sviluppo economico a vigilare. Da fonti vicino al Consorzio Nazionale Dettaglianti, la cui sede centrale è a Bologna, però arriva un messaggio tranquillizzante, che parla di un obiettivo di «continuità» dal punto di vista occupazionale.
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