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Tra spighe e carciofiil gusto "cool" dellabirra artigianalemade in Ramacca

Tra spighe e carciofi, il gusto “cool” della birra artigianale made in Ramacca

Tecniche di fermentazione affinate nei pub britannici e lavorazione con malto siciliano. Ecco i segreti de Il Gigante

Di Ileana Bella |

Altro che fichi d’India, zibibbo e pasta con le sarde. Il #made in Sicily oggi si cucina in salsa nordica, con una produzione di #birre artigianali da far invidia alle più tradizionali scure irlandesi o alla sempre gettonata Pils di fattura bavarese. Così, tra tecniche di fermentazione affinate sui banconi dei pub britannici e nuovi pionieri che si affacciano, anche nell’isola, alla lavorazione del malto, c’è chi raccoglie i frutti di una passione tramutatasi in scommessa. E di scommesse divenute realtà. Come nel caso del Birrificio Il Gigante di Ramacca, giunto al traguardo delle quattromila bottiglie prodotte ogni mese e da alcune settimane presente con le sue tre linee di birre artigianali – la “Moor 78”, nelle etichette bionda, mora e rossa, la “Saint Joseph” e la “Lions” – anche sugli scaffali online di #lasiciliastore.it.

«Il nostro punto di forza – spiega Fabio Gambitta, titolare ed anima dell’azienda catanese – è stato finora il rispetto rigoroso della ricetta e del metodo di produzione tradizionale: niente zuccheri aggiunti, né conservanti o anidride carbonica». Nel 2008, Gambitta mette da parte un sicuro e tranquillo impiego alla Camera di Commercio di Roma per inseguire la passione di una vita. Resta folgorato dalla magia delle fasi di lavorazione della birra e dopo le esperienze maturate in alcune aziende del settore, nel 2011 decide di dar vita ad un suo stabilimento, a Ramacca, la «nuova casa della birra “100% siciliana”».

VAI ALLE BIRRE DE IL GIGANTE SU LA SICILIA STORE

Il Gigante diventa realtà nel 2013, con una sala cottura, un reparto etichettatura, la cantina e un magazzino merci da cui le birre partono per raggiungere pub, ristoranti, alberghi ed enoteche di tutta Italia. Un piccolo “miracolo” nel cuore della Piana etnea, nato grazie al contributo di «collaboratori artigianali» e utilizzando quasi esclusivamente ingredienti a km 0. «La materia prima – sottolinea l’imprenditore – è praticamente tutta siciliana. Compresi gli aromi come la cannella, il pepe nero o la buccia d’arancia grattugiata che contraddistingue per esempio il gusto della Saint Joseph. E anche per il malto, nonostante l’assenza al Sud di produttori specializzati, ci stiamo attrezzando a lavorarlo da soli».

Nonostante la matrice “artigianale”, poi, tutte le produzioni della distilleria ramacchese sono certificate Hccp, il marchio che ne garantisce l’assoluto conformità ai dettami richiesti dall’Europa in fatto di igiene alimentare. «Ma siamo noi stessi – dice ancora Gambitta – i primi ad effettuare frequenti controlli interni, prima e dopo la rifermentazione in bottiglia che le fa così pastose. E poi, anche nella fase precedente al confezionamento nei due formati da 33 e 75 cl».

Commesse dalla capitale e da praticamente tutte le regioni italiane ed ora anche l’apertura al mondo dell’e-commerce, con un obiettivo preciso. «E’ uno strumento che mi affascina molto – afferma Gambitta, che è anche webmaster -. Ma credo soprattutto nelle sue potenzialità informative rispetto al messaggio veicolato dalle aziende che se ne servono. Ti apre alla conoscenza da parte di tutti. Ma, soprattutto per prodotti di tipo artigianale come il nostro, è ancora fondamentale un approccio “fisico” nella conoscenza del prodotto»COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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