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Kore, sette richieste di rinvio a giudizio per malversazione

Di Tiziana Tavella |

ENNA – Richiesta di rinvio a giudizio per l’ex senatore Mirello Crisafulli, Cataldo Salerno, ex presidente della Fondazione Kore e attuale presidente dell’Ateneo ennese e altri cinque indagati tra componenti del cda e revisori dei conti per malversazione di contributo pubblico per la fondazione Kore.

Archiviata, invece, la parte relativa a un presunto abuso di ufficio.

L’ipotesi di abuso di ufficio, contestata genericamente, era contenuta nella prima proroga di indagine ed era stata inizialmente contestata a tutti gli indagati. La richiesta di rinvio riguarda Edoardo Leanza, ex deputato regionale e presidente della fondazione sospeso dal commissariamento disposto dalla Prefettura di Enna un anno fa, i componenti del Cda, Elio Galvagno (attuale sindaco di Centuripe) e Carmelo Tumino (ex deputato regionale) Gaetano Rabbito presidente del collegio dei revisori dei conti (ex presidente Asi di Enna), Nicolò Tricarichi, Alessandro Lentini, entrambi revisori.

Nel corso delle indagini, nel dicembre 2015, era stato eseguito dalle fiamme gialle del comando provinciale, su disposizione della procura, il sequestro preventivo del saldo attivo e degli interessi maturati del conto corrente della Fondazione Kore, successivamente annullato con ordinanza del riesame presieduto dal giudice Francesco Paolo Pitarresi.

La fondazione, per l’accusa, avrebbe ricevuto un contributo dal comune di Enna di 1 milione di euro nel 2012 accreditandolo sul conto della stessa, senza però poi procedere a trasferirlo all’università Kore. Il finanziamento sarebbe stato disposto a seguito di una delibera del consiglio comunale del 2004 finalizzata alla istituzione dell’Università Kore. «Abbiamo visto riconosciuta la correttezza e la trasparenza delle nostre azioni attraverso sentenze sia del tribunale di Enna che con decisioni della cassazione – commenta Cataldo Salerno – per questo non possiamo che continuare ad avere fiducia e rispetto nella magistratura e nella giustizia».

E il legale di Crisafulli, Giovanni Palermo, per il momento ha preferito non commentare la notizia in attesa della definizione del procedimento. Intanto nella vicenda, non è in alcun modo coinvolto l’ateneo ennese. La fondazione con le ultime modifiche statutarie non aveva più alcun ruolo o controllo.

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