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Il caso

Ana Obregón, maternità surrogata con gli spermatozoi del figlio morto: «La bimba è mia»

L'attrice spagnola, 68 anni, l'ha fatta nascere a Miami con la donatrice di un ovulo e con una gestante

Di Redazione |

Un «lungo cammino», costellato di “medici, avvocati e agenzie”, come ragione per «rimanere in vita». Così l’attrice Ana Obregón descrive il caso più discusso degli ultimi giorni in Spagna: il processo di maternità surrogata che ha portato alla nascita in Florida di una bimba di cui lei, a 68 anni, si prenderà cura. Vicenda ora arricchita dalla sua ultima rivelazione: «Non è mia figlia, è mia nipote. È di Aless», ha raccontato in esclusiva alla rivista ¡Hola!, riferendosi al figlio deceduto nel 2020 in seguito a un cancro.

Proprio questo magazine di gossip aveva dato il la a un intenso dibattito pubblico sulla maternità per altri, che in Spagna è illegale, con uno scoop lanciato una settimana fa. “Ana Obregón è madre di una bimba nata per gestazione surrogata a Miami”, recitava il titolo in copertina, accompagnato da una foto dell’attrice con la piccola in braccio. Nell’ultima intervista, Obregón ha svelato i dettagli del caso.

Cominciando dall’affermare che quella di concepire un figlio proprio, è stata «l’ultima volontà» di Aless. «Ho deciso di iniziare il processo di maternità surrogata, che implica la partecipazione di una donatrice di ovulo e di una gestante, il giorno stesso in cui lui è volato in cielo», ha detto. Il ragazzo, ha aggiunto, aveva fatto congelare campioni di liquido seminale dopo la diagnosi del tumore che l’aveva colpito.

Obregón ha anche chiarito come intende tornare con la bimba in Spagna: «Legalmente è mia figlia, e così viene indicato sul suo passaporto. La registrerò presso il Consolato spagnolo e così potrò portarla a casa». A suo dire, il dibattito sulla maternità surrogata generatosi in patria, con il governo di centrosinistra apertamente contro la pratica in quanto possibile forma di sfruttamento di donne in situazione vulnerabile, è “assurdo”. «Qui è vista come una cosa normalissima», ha osservato l’attrice da Miami.Ora le maggiori incognite riguardano proprio le possibili complicazioni che potrebbe riscontrare Obregón per registrare la bimba in virtù della legislazione spagnola. Stando alle opinioni di esperti più accreditate dai media, probabilmente la minore potrà essere registrata da Obregón solo come figlia propria, ed è difficile che il padre biologico possa apparire come tale. Intanto, l’attrice 68enne ha annunciato che la vicenda verrà raccontata in un libro. «Tutti capiranno che non è stato un capriccio», è la sua risposta a chi l’ha criticata in questi giorni.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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