Europa
Bielorussia: Borrell, non interferiamo, democrazia cuore Ue
BRUXELLES – “Ore prima del Consiglio europeo abbiamo incontrato Svetlana Tikhanovskaya. Ci ha parlato della situazione in Bielorussia. Siamo incoraggiati dalla perseveranza dei bielorussi, specialmente delle donne, che mostrano un vero senso di leadership. Sosterremo un dialogo interno inclusivo, per elezioni libere e giuste. Questo non può essere considerata un’interferenza negli affari interni. La democrazia e i diritti umani sono al cuore dell’identità dell’Ue”. Così l’Alto rappresentante dell’Ue, Josep Borrell, arrivando al Consiglio Ue dei ministri degli Esteri, risponde alle critiche di Mosca, che aveva bollato l’invito delle Istituzioni Ue alla leader dell’opposizione bielorussa, come un’interferenza. “Ci siamo incontrati con Svetlana Tikhanovskaya prima del Consiglio Esteri. L’Ue non ha un’agenda segreta. Il popolo bielorusso deve poter scegliere liberamente il suo presidente, senza persecuzioni o repressioni. Solo un dialogo nazionale inclusivo può portare ad una soluzione pacifica e sostenibile”, aggiunge Borrell su Twitter.
Sulla Libia “dopo mesi vedo ragione per un cauto ottimismo, c’è uno slancio positivo, c’è un cessate il fuoco, e dobbiamo usarlo. Ne parleremo al Consiglio europeo con i ministri degli Esteri”. Così l’Alto rappresentante dell’Ue, Josep Borrell, annunciando “decisioni concrete sulla lista delle sanzioni”.
“Le reazioni dell’Ue alle violazioni di qualsiasi principio o valore dell’Unione non possono essere ‘à la carte’: devono essere coerenti. Non c’è uno stallo diplomatico. Sono qui, pronto a mettere in atto la decisione politica presa alla riunione informale dei ministri degli Esteri a Berlino (Gymnich)”. Così il ministro degli Esteri cipriota, Nikos Christodoulides, arrivando al Consiglio Ue. Al Gymnich era stato deciso di approvare sanzioni per una lista consistente di persone di alto livello politico per la situazione in Bielorussia (si parla di una quarantina di nomi), ma anche di elaborare una serie di proposte su possibili misure restrittive per la Turchia, nel caso di un fallimento del dialogo con Ankara sul dossier delle perforazioni illegali, nel Mediterraneo orientale. Venerdì, alla riunione dei 27 ambasciatori (Coreper), Cipro aveva bloccato il via libera alla lista delle sanzioni per la Bielorussia, per far pressione affinché si arrivi anche all’adozione di sanzioni contro Ankara.
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