ANCONA
Confindustria Marche, ora aziende 4.0
ANCONA, 2 NOV – Per lui che è originario di Arquata, paese simbolo del primo terremoto, il coinvolgimento nel sisma è doppio: personale e di ruolo. “La mia famiglia è di origine arquatana, ho trascorso l’infanzia a Castelluccio. Vedere il Vettore spaccato a metà è terribile, e mi ha straziato il cuore – confessa Bruno Bucciarelli, presidente degli industriali delle Marche – quando, nella prima fase, abbiamo dovuto seppellire i nostri morti”. Ma i sentimenti, in un’emergenza che rischia di far crollare anche il tessuto economico della regione, vanno tenuti sotto traccia, e per Bucciarelli questi sono momenti in cui occorre serrare le fila e fare i conti: “I numeri sono preoccupanti. Le grandi imprese sono tutte ripartite, anche se con qualche crepa nei muri”, ma ci sono almeno 100-150 Pmi che non hanno più strutture. I dipendenti interessati sono almeno 40mila. Per il post sisma, “dobbiamo pensare a ricostruire con nuove tecnologie, investire in innovazione per un’industria 4.0”.