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Pensioni:medici Federspev per ‘integrazioni, non integratori’

Presidente Poerio, vessati camici bianchi e operatori sanitari

Di Redazione |

MILANO, 10 GEN – “Si parla molto di integratori per la salute degli over 65, ma noi chiediamo integrazioni alle nostre pensioni”: affronta l’argomento con una battuta il presidente di Federspev, la Federazione sanitari pensionati e vedove, Michele Poerio che denuncia che “i medici e gli operatori sanitari sono vessati”. E insiste sul filo dell’ironia “le molte marche che propugnano una serena vecchiaia grazie a integratori di vario genere, diciamolo, potranno fare ben poco, visto che tutti i pensionati non potranno curarsi, pagarsi le medicine, avere medici di base territorialmente e avranno una pensione sempre più bassa”. “Con il disegno di legge finanziaria 2023 il Governo Meloni – viene affermato in un comunicato – perpetra l’ennesimo furto a carico dei pensionati (non solo di quelli fruenti di trattamenti medio-alti o elevati, ma anche di quelli fruenti di trattamenti medi, cioè tra 5 e 10 volte il Trattamento minimo) sull’onda del meloniano refrain mediatico che ne proclama la legittimità in nome di una ‘giustizia sociale’ non più differibile”. “L’articolo 58 del DDL massacra, per il biennio 2023-2024, l’ordinario e consolidato meccanismo di rivalutazione delle pensioni – conclude il presidente – stabilito dalla Legge 388/2000, meccanismo necessario per adeguarle nel fluire del tempo all’andamento del costo della vita al fine di preservarne il potere di acquisto”.

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