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Catania: biblioteca comunale “Vincenzo Bellini” senza riscaldamento: «L’amministrazione intervenga»

Di Redazione |

Nella biblioteca comunale “Vincenzo Bellini” di Via Passo Gravina, da svariati mesi la situazione del servizio è davvero allarmante. Le pompe di calore sono rotte, lasciando gli studenti, i professori e in generale i lettori al freddo. Nonostante il nostro clima sia mite, all’interno delle mure si forma umidità e la temperatura non è accettabile, per giovani e anziani. Tutti, dopo circa due ore di immobilità nello studio, lamentano un disagio relativo a questo problema. Il personale, che comunque è in generale gentile e disponibile, ci dice che nonostante gli svariati richiami al comune, la situazione non è cambiata. Si è deciso di ovviare al problema mettendo delle stufette elettriche che non fanno altro che creare calore locale in una gamba e intralcio nel passaggio, oltre che, suppongo, un rischio di incidente elettrico. Vi scrivo perché, anche in vista della stagione estiva, con le temperature che ci aspettano, una biblioteca così importante e storica, sarà praticamente invivibile. In una Catania che si vanta, e di questo sono contento, di rinnovare piste ciclabili, strade e parchi, le situazioni “invisibili” rimangono le più importanti. E’ da ciò che non si vede che si misura la civiltà di una comunità, a mio parere. E’ troppo comodo farsi pubblicità dalle opere a cielo aperto. La biblioteca non merita questo trattamento, ha un cortile bellissimo all’esterno, frequentato da stranieri e luogo di incontri culturali. Da qualche settimana molti utenti hanno deciso di non frequentarla più. Il minimo che una biblioteca storica di una grande città debba avere è il comfort per gli utenti e per il personale. Segnalo in ultimo che questa situazione crea nervosismo in entrambi i comparti. La gente è obbligata a tenere i giubbotti addosso e questo, scusate la retorica è una vergogna. Spero davvero che con l’aiuto della pubblicazione di questa lettera possa cambiare qualcosa. Finché non cambieranno le piccole cose, i disservizi quotidiani e “nascosti” la città non sarà davvero cambiata.

Daniele ChiaramidaCOPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA