Lo dico
Catania: la nuova amministrazione comunale dovrà mettere al primo posto la pulizia della città
Catania é una città sporca. Lo si sente dire da tutte le parti. Da chi ci abita e da chi ci viene a visitarla e si porta via una impressione negativa. Si diffonde cosi questa nomea infamante che non può non avere ricadute negative sull’opinione pubblica e sulla promozione turistica del territorio etneo. Che la città sia veramente sporca é di una evidenza inconfutabile. La scarsa pulizia e l’immondizia che la sommerge inficiano, purtroppo, le altre connotazioni conferitole dalle sue bellezze naturali e da un patrimonio storico, artistico e monumentale di grande prestigio
Il perché una città così tanto dotata di attrattive debba offuscare il suo appeal, per una cattiva gestione di quello che in fondo é un banale problema, rimane un mistero. É palese che a difettare é il servizio pubblico che dovrebbe essere preposto a garantire l’appropriata, attenta ed efficace capillare spazzatura e igienizzazione delle strade e di tutti gli altri spazi urbani della socializzazione. Che tale servizio sia affidato, dalla struttura comunale, a ditte appaltatrici esterne, non ha giovato in tanti anni a sortire risultati apprezzabili.
Le amministrazioni, che si sono succedute nei decenni, non hanno posto l’efficientamento del settore e la risoluzione delle sue ataviche criticità, all’apice della loro azione politica, come dovrebbe invece assolutamente essere. Ciò per sottovalutazione delle conseguenti implicanze, soprattutto delle conseguenti ricadute economiche, per incapacità di visione competitiva globale, per disamore, trascuratezza e sciatteria forse, chissà.
Vorrei tanto che i sorridenti candidati alla prossima elezione di sindaco e consiglieri comunali, che campeggiano con le loro gigantografie dall’alto della cartellonistica sparsa ovunque, se non avvezzi a girare per la città a rendersene direttamente conto, prendessero nota della moltitudine di segnalazioni che sull’argomento trovano miracolosamente spazio, da tanto tempo, in questa rubrica de La Sicilia. Se proprio volessero evitare i quartieri periferici, si recassero a dare un’occhiata sul lungomare, in quello che sarebbe ancora nominato “il salotto buono” della città. Vi troverà di tutto, guantierine vuote, cartacce, bottigliette e lattine abbandonate sulle panchine, nelle aiuole e ai piedi dei cestini portarifiuti.
Segni che raccontano di bisbocce beote di famigliole a spasso ricreativo, in cui i genitori, ideali maestri di vita, svolgono il ruolo a cui sono vocati, di trasmettere ai figlioletti, cittadini del domani, le tare di una incivile maleducazione che nessuna Scuola potrà mai correggere.La nuova amministrazione, se vorrà fare la differenza con quelle precedenti, e rendersi protagonista di un nuovo corso di progresso, dovrà investire in primo luogo sulla pulizia e manutenzione di strade e piazze oltre che sul verde pubblico, assicurandovi il costante mantenimento del decoro d’immagine attraverso l’ispezione e il controllo H24 e l’applicazione di provvedimenti sanzionatori esemplari per tutti i sabotatori e trasgressori delle norme di convivenza civile.
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