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Etiopia: ondata arresti per giornalisti, raid in sedi media

E in case degli arrestati per sequestro attrezzature di lavoro

Di Redazione |

NAIROBI, 27 MAG – In Etiopia si registra un’ondata di arresti di giornalisti, come hanno denunciato oggi operatori dei media e organizzazioni per i diritti umani. Le autorità della regione di Amhara hanno riferito oltre 4.000 arresti in un’operazione anti-crimine, ma organismi di vigilanza della stampa e organizzazioni per la difesa dei diritti umani hanno detto che sono stati presi di mira anche giornalisti. Temesgen Desalegn, direttore del magazine in lingua locale ‘Fifith’, è stato preso da forze di sicurezza in borghese mentre era nella sua sede di lavoro ieri mattina, come ha affermato il suo collega Misgan Zinabu: “All’inizio, hanno portato Temesgen in una stazione della polizia locale…dopo forze di sicurezza lo hanno trasferito in un posto segreto”. La polizia ha anche fatto un raid nella casa del direttore sequestrando giornali, dischi rigidi e una macchina fotografica, ha aggiunto. Un altro giornalista e YouTuber, Yaysewe Shimelis, è stato arrestato ieri pomeriggio mentre era nella sua casa ad Addis Abeba, “accusato dalla polizia di incitamento alla violenza tramite il suo lavoro”, come ha dichiarato il suo collega Bekal Alamirew. Questi arresti arrivano dopo quelli scattati per rispettivamente quattro e cinque membri del personale dei media Nasir International Broadcasting e Ashara, i cui studi nella capitale della regione di Amhara, Bahir Dar, sono stati oggetto di raid e sequestro di attrezzature. Anche Solomon Shumye, che conduce una trasmissione su YouTube, è stato arrestato ad Addis Abeba la scorsa settimana con accuse di incitamento alla violenza, come ha detto sua sorella Tigist Shumye.

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