«Non è possibile perdere una mezza giornata per un certificato del casellario giudiziario che attesti l’assenza di mie condanne penali». Parte da un’esperienza personale, Peppe Sirchia, designer e campione digitale di Catania, per rendere l’idea degli effetti paralizzanti che la vecchia burocrazia può produrre sull’innovazione del Paese. «Vedo persone preoccupate dal processo di stabilizzazione informatica delle nostre amministrazioni e questa paura ha portato al continuo rinvio di un change management che può dare un’altra marcia all’Italia. Al Sud in particolare».

Catania, come Palermo, rappresenta una realtà complessa. E il punto di partenza, in questi casi, non può che essere uno: «Il primo compito – dice Sirchia – sarà fondere le competenze del mio team di lavoro con le risorse che vengono dalla città stessa. Un buon dialogo si è già instaurato con l’equipe del professore Faraci della Facoltà di Economia». Riscontri che rendono Sirchia ottimista riguardo alla nuova avventura. «Noto un maggiore sensibilità negli ambienti “istituzionali”. Ma a farmi sperare è soprattutto vedere come oggi si faccia rete secondo uno schema più orizzontale. Senza organigrammi o catene di comando. Soltanto così sarà possibile accelerare il cambiamento». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA