Palermo
“Decreto crescita”, emendamento per la tutela dei creditori Cmc
PALERMO – «In commissione è stato appena approvato l’emendamento salva imprese nel “decreto crescita” che salverà le piccole e medie imprese siciliane di filiera e i subappaltatori della Cmc». Lo ha detto a Palermo il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli facendo riferimento alla situazione delle imprese creditrici nei confronti del consorzio Cmc che sta lavorando all’ammodernamento delle statali Palermo – Agrigento e Agrigento -Caltanissetta. «È una norma che sostiene con 45,5 milioni anche per il pregresso, cosí – aggiunge – daremo ossigeno anche alle imprese siciliane che vantano crediti nei confronti di Cmc, che ha problemi finanziari».
«Stupore e indignazione per la modifica notturna» delle emendamento, già approvato dalle commissioni Bilancio e Finanze della Camera, che istituisce il Fondo Salva-imprese per ristoro dei creditori dei General contractor in crisi. E’ quanto scrive in una nota il comitato che riunisce le imprese secondo il quale la nuova versione elimina il termine di pagamento urgente dei crediti entro 85-90 giorni, scarica sulle imprese l’onere di dimostrare l’esistenza di tali crediti e il loro ammontare e, incredibilmente, affida ai debitori il compito di «certificarli» senza indicare un termine di scadenza perentorio. Il comitato riunisce le aziende siciliane creditrici per 60 milioni del gruppo Cmc con 2.500 dipendenti, le 28 imprese del Quadrilatero Umbria-Marche creditrici di Glf, Cmc, Coci e Astaldi per 31,6 mln e 697 lavoratori, e le 20 imprese della Sardegna creditrici di Glf, Oberloser e Astaldi per 16,4 mln e 400 addetti.
«Ci sembra di essere di fronte ad una “furbata” che non comprendiamo e chiediamo la convocazione urgente di un tavolo comune al ministero dei Trasporti, considerato che il tavolo tecnico avrebbe dovuto riunirsi già oltre 20 giorni fa. Questo colpo di spugna, che rinvia sine die il pagamento dei nostri crediti, vanifica qualsiasi promessa o impegno. La politica smetta una volta per tutte di prenderci in giro e si renda conto del fatto che tutti noi, 168 aziende con 3.597 dipendenti, che avanziamo 108 mln in totale, non potremo proseguire i lavori nei cantieri se non riceveremo subito il dovuto»COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA