Notizie Locali


SEZIONI
Catania 13°

Regione

Caos rifiuti e caro trasporti per le isole, le “spine” per il Governo Musumeci

Due temi in particolare agitano la politica e l’economia siciliana, su tutto pesa il silenzio del governatore  per la sua candidatura 

Di Redazione |

Palermo. L'aumento dei prezzi dei biglietti per raggiungere le Isole minori della Sicilia  e l'emergenza rifiuti, hanno tenuto banco per tutto il giorno nel dibattito politico siciliano sul quale pesa il silenzio del presidente della Regione Nello Musumeci dopo il suo sibillino "Tra poco toglierò il disturbo" pronunciato ieri. Musumeci ha convocato per giovedì una conferenza stampa alle 10.30, nella sala Alessi di Palazzo Orleans, per “rendere note le proprie decisioni in relazione alle prossime elezioni regionali”.

L'attacco più duro è quello di Cateno De Luca – "solo e inchiodato alle sue responsabilità, tenta un’ultima forzatura per provare a salvare il banco che però ormai è saltato" – ma a mettere in fibrillazione tutto il Governo siciliano sono le critiche su due temi caldissimi, il caos rifiuti e i rincari dei biglietti per i collegamenti statali con le isole minori annunciati dalla Società navigazione siciliana e che saranno in vigore da domani, mercoledì 22 giugno.

 Se, infatti, per la Regione Siciliana il caro-biglietti riguarda le linee statali (e quindi non di competenza del governo regionale, ndr), gli albergatori lanciano l’allarme. "Le dichiarazioni dell’assessore regionale alla Mobilità Marco Falcone – tuona Christian Del Bono, presidente di Federalberghi Isole Minori Sicilia – inerenti agli aumenti tariffari sui collegamenti marittimi con le isole minori siciliane, giungono come lacrime di coccodrillo rispetto a una questione mai affrontata seriamente col governo centrale che approfitta per fare orecchio da mercante. Il tema è sul tavolo ormai da mesi così come quello, posto ben prima, della paventata riduzione dei servizi a valere sulla convenzione ministeriale Sns che prevedrebbe sconsiderati tagli alle corse di navi ed aliscafi soprattutto in bassa stagione. Questioni evidenziate tanto dai sindaci delle Isole minori quanto da associazioni come la nostra. Il 5 maggio in un incontro in assessorato con le compagnie di navigazione, l’assessore si era detto soddisfatto per aver congelato l’aumento tariffario fino a fine maggio oltre che fiducioso di poter proficuamente trattare la questione in sede ministeriale. A un mese e mezzo da quella data, si apprende a mezzo stampa che dal ministro Giovannini non c'è stata alcuna risposta". 

"Gli albergatori siciliani chiedono "a gran voce che il governo regionale, accompagnato da una delegazione di sindaci delle isole minori siciliane, incontri al più presto il ministro Giovannini per stanziare le somme necessarie ad evitare tanto i rincari tariffari quanto i tagli prefigurati. A poco servono -dice il presidente di Federalberghi – gli interventi legislativi e costituzionali atti a riconoscere gli svantaggi dell’insularità se poi non si interviene in modo conseguenziale o, addirittura, si fanno passi indietro rispetto al passato, retrocedendo di fatto su diritti già sanciti: continuità territoriale e sviluppo delle comunità micro insulari". Ed è proprio l’assessore Falcone, chiamato in causa, a rispondere a Federalberghi che "la Regione ha sempre fatto la propria parte". "Vorrei tranquillizzare il rappresentante Federalberghi Del Bon – sottolinea l’esponente dellla Giunta Musumeci – intervenuto solo oggi sull'imminente rincaro dei collegamenti marittimi per le Isole minori pagati dallo Stato. Il governo Musumeci ha fatto la propria parte, non solo utilizzando ben 20 milioni per stoppare gli aumenti sulle tratte sostenute dalla Regione, ma anche mettendo in campo tutta la propria credibilità per convincere innanzitutto gli armatori convenzionati con lo Stato a ritardare per ben due volte il già stabilito adeguamento dei prezzi, poi limitato a solo il 20 per cento grazie al nostro intervento. Per altro verso, abbiamo scritto più volte a Roma e interloquito costantemente con il ministero". 

«E' un fatto grave, inaccettabile e ingiustificabile. I rincari sono uno schiaffo alla nostra economia, un danno non solo per l'intero indotto del turismo ma anche per i pendolari. Con questa vergogna Musumeci chiude il suo mandato nel peggiore dei modi. Non mancherà a nessuno – è il commento del deputato del Pd Carmelo Miceli.

Altro tema altra emergenza, quella dei rifiuti che continuano ad assediare le città siciliane sotto gli pochi dei turisti.  «Siamo davanti all’ennesima emergenza rifiuti in Sicilia con responsabilità inequivocabili del governo regionale ma anche di quelle amministrazioni locali che non hanno fatto funzionare le Srr. Il governo Musumeci ha replicato gli errori del passato, l’assenza di una governance sul sistema impiantistico rifiuti ed il flop sul piano regionale dei rifiuti». Ha dichiarato Dionisio Giordano segretario generale Fit Cisl Sicilia in vista delle comunicazioni all’Ars dell’assessore regionale Energia e Rifiuti Baglieri previste per lunedì 27 giugno alle ore 16, che aggiunge «La situazione tampone passa per un’assunzione di responsabilità dell’esecutivo, faccia un’ordinanza emergenziale che consenta di conferire nelle discariche siciliane che possono ancora ricevere rifiuti, a partire dalle 220.000 tonnellate della quarta vasca a Bellolampo, e non imponga nuovi costi di trasporto e conferimento ai comuni immaginando il trasporto fuori regione». Dalla Fit ribadiscono «Abbiamo ripetutamente richiesto un confronto a livello regionale con il governo, l’Anci, le Srr e le associazioni datoriali per un monitoraggio continuo e una ricerca condivisa di soluzioni reali e strutturali. Anche su questo il governo regionale è stato il grande assente».

"Sulla gestione dei rifiuti il governo Musumeci si è dimostrato fallimentare e accanito contro il nostro territorio. Il sistema delle mega discariche è dispendioso e lascia le città sporche e invivibili con costi esorbitanti per i cittadini. Dal primo giorno proviamo a dare delle soluzioni ma Musumeci non ascolta. A Gela come nel resto della Sicilia pesa anche la mancata realizzazione dell’impiantistica relativa al trattamento della differenziata. Dopo quasi 5 anni Musumeci parla però di inceneritori come unica soluzione. Sul ciclo dei rifiuti questo governo regionale i lascia ai siciliani un’eredità fallimentare". A dichiararlo sono i deputati regionali del Movimento 5 Stelle all’Ars Nuccio Di Paola, Ketty Damante e Roberta Schillaci, a margine della riunione di Commissione Antimafia convocata a Gela. 

«Il governo regionale sta determinando il caos-rifiuti in Sicilia, il presidente Musumeci dica ai Comuni in quale discarica conferire i rifiuti». Lo dice Giuseppe Lupo, capogruppo del Pd all’Ars. "Dalle prossime ore molti sindaci saranno costretti a sospendere la raccolta dei rifiuti avendo camion ed autocompattatori pieni. Dopo diversi giorni dall’esplodere dell’ultima emergenza – aggiunge Lupo – e nonostante le numerose sollecitazioni, il governo regionale non ha ancora indicato una soluzione. Se la proposta del presidente Musumeci è quella di trasportare i rifiuti all’estero, la Regione si faccia carico dei maggiori costi che non possono ricadere né sui cittadini né sui bilanci comunali».   COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


Articoli correlati