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Caso Gregoretti, Gasparri: «Vicenda paradossale, ora ci si diverte»

Di Redazione |

ROMA – «Quello di Catania è un autentico paradosso. Sarebbe bastato leggere la mia relazione, che solo per ragioni di pregiudizio politico il Senato non ha approvato, per capire che la responsabilità della vicenda Gregoretti era dell’intero governo. I magistrati non hanno molto da lavorare. Si vadano a leggere le mie relazioni e i miei interventi in Giunta e in aula, dove è chiaramente spiegato come l’intero governo sia stato coinvolto in quella vicenda. Conte agì attraverso il suo rappresentante diplomatico e attivò la rappresentanza governativa a Bruxelles. Altri ministri sono stati coinvolti nelle procedure, negli atti, nelle decisioni. Pertanto o la magistratura ritiene di processare l’intero governo, cosa che sarebbe davvero singolare, o deve prendere atto che, come sostenni, Salvini ha agito nell’ambito di una iniziativa di governo, rispettosa dei principi costituzionali e degli interessi supremi della Nazione». Sono le parole del senatore Maurizio Gasparri presidente della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari del Senato. 

Ma – secondo Gasparri – «ci sarà comunque da divertirsi. Perché se volessero indagare persone come Conte o Toninelli o altri, la procedura è sempre la stessa. Pertanto il Tribunale dei Ministri dovrebbe interpellare il Senato, competente per i ministri senatori o per quelli che non hanno mandato parlamentare, per concedere l’autorizzazione. Sarebbe un evento singolare e clamoroso, dove avrei modo di ribadire la verità dei fatti che è quella che io ho sempre sostenuto e che del resto anche la procura di Catania ieri e oggi afferma con chiarezza, chiedendo l’archiviazione per Salvini. Evidentemente l’uso politico della giustizia conosce un nuovo capitolo che finirà con una sconfitta clamorosa di quanti ne abusano invece di orientare l’azione della magistratura e la lotta al crimine». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA