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Lombardo: «Io la Lega, l’aeroporto, l’autonomia e le scelte della Regione»

L'ex presidente della Regione ha parlato ad un incontro del MpA

Di Redazione |

«Nessuno di noi si iscrive alla Lega e i leghisti non si iscrivono al Mpa. Né in politica estera né in altri temi possiamo avere le stesse idee. C’è un patto, una alleanza, uno stare insieme per raggiungere degli obiettivi che interessano noi e la Lega». Lo ha detto il leader del Mpa, Raffaele Lombardo, parlando con i giornalisti a margine di un incontro del suo movimento a Catania.

«C’è anche da confrontarsi – aggiunge- e discutere per costituire un intergruppo in Regione in modo tale che dieci deputati che, pur avendo sfumature diverse, per quanto riguarda i grandi obiettivi dovranno lavorare insieme. Non è facile – conclude Lombardo- e ci saranno difficoltà in questo percorso ma in politica bisogna superarli per raggiungere obiettivi importanti».

Gli incontri “segreti” con Salvini

«Ci siamo incontrati più volte con Salvini – ha raccontgato Raffaele Lombardo – ma se non avessimo depistato, uomini e gruppi avrebbero agito per far saltare l’accordo. Un accordo che porta tante conseguenze, soprattutto un grande impegno per noi. Io ogni tanto leggo Forza Italia e Fratelli D’Italia, poi Fratelli D’Italia e Forza Italia e i cespuglietti. Invece si sono tre poli in Sicilia: Fratelli d’Italia, Forza Italia e il nostro patto Lega-Mpa e sono alla stessa stregua. Questi tre poli devono muoversi allo stesso livello per dare un contributo alla Regione e ai vari enti locali, a Catania come a Palermo. Lavoreremo per formare l’intergruppo e non significa che i nostri partiti si sciolgono, si tratta solo di fare del lavoro insieme. Sul piano dei consensi abbiamo solo un punto in meno di Forza Italia che ha il presidente della Regione».

Obiettivo autonomia e federalismo

«Quando ci sarà l’autonomia delle regioni – ha spiegato l’ìex presidente della Regione – il governo nazionale potrà meglio concentrarsi sulla politica estera e su altri temi. Le regioni, invece, si dovranno responsabilizzare e così potranno superare il divario e fare in modo che non ci siano più politiche di Serie A e di Serie B».

Ponte né di destra né di sinistra

«E’ un nostro argomento e non mi dispiace che adesso in molti se lo stiano intestando. Sono altresì contento che un esponente del partito democratico, Antonello Cracolici, si sia detto favorevole. Spero che il Pd non lo scomunichi. Si tratta di una infrastruttura che non è di destra né di sinistra».

I manager della Sanità

«Abbiamo fatto una riforma della sanità nel 2009, una delle prime leggi, la legge 5, ha portato la nostra sanità a buoni livelli, stimata a livello nazionale. Abbiamo eliminato un deficit di 800 milioni che ci avrebbe portato alla distruzione e al commissariamento. Lo abbiamo fatto riducendo le aziende, mentre adesso si parla di creare nuovi ospedali. Si facciano Ospedali Riuniti in modo tale che se 3- 4 ospedali non metropolitani fanno riferimento ad uno metropolitano, il direttore generale possa disporre che il primario lavori per sei mesi in quelli periferici senza poter andare via. E invece ci sono gli ospedali di Serie A e di Serie B. Ma è fondamentale che gli ospedali siano pubblici. Non si può correre il rischio che il pubblico si smantelli a favore del privato».

L’aeroporto

«Quando ero presidente della Provincia comprai per 7 milioni quote dell’aeroporto che adesso valgono 45. Il Comune possiede una quota infinitesimale. Dunque un aeroporto che grava sul territorio della città e della provincia di Catania, è normale che sia posseduto per il 67% e quindi governato dalle Camere di Commercio e non dalla Regione, dal Comune, dalla Provincia e dalle altre province che lo utilizzano? E’ questa l’impostazione che bisogna cambiare ed io mi auguro che questo sia argomento di dibattito politico. A proposito di privatizzazioni che non so se torneranno di attualità per chi amministra, dico a chi amministra l’aeroporto utilizzando la mia passione agricola per fare un esempio: se io ho un ettaro di agrumeto devastato, non irrigato, non potato, consumato dai parassiti e lo vendo così, riceverò pochissimo. Quindi lo sistemo, lo valorizzo se non lo voglio svendere. Quindi se lo voglio vendere oggi dovrò per forza svenderlo. Ma se è mio posso svenderlo, ma dato che è di tutti non ho il diritto di svenderlo, devo rimetterlo in sesto ed è una proposta che faranno i consiglieri comunali».

Nè sottosegretario né ministro

«Sono stato presidente della Regione che ha il rango di ministro, secondo voi vado a fare il sottosegretario? Ma neanche il ministro, ve lo assicuro».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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