Politica
M5S, al palermitano Vito Crimi le redini del movimento in crisi
E’ uno dei pilastri del M5s il nuovo reggente del M5s, colui che in seguito delle dimissioni di Luigi Di Maio da capo politico assume ad interim la guida del partito a norma di Statuto: Vito Crimi è infatti il componente più anziano del Comitato di garanzia, organismo in cui siedono anche il viceministro Giancarlo Cancelleri e la consigliera regionale Roberta Lombardi. Palermitano di nascita, bresciano di adozione (si era trasferito lì nel 2000 per lavorare come assistente giudiziario alla Corte d’Appello), Vito Crimi è stato il primo capogruppo M5s al Senato quando il Movimento è entrato in Parlamento nel 2013. Con Roberta Lombardi capogruppo alla Camera era stato protagonista dell’indimenticabile «streaming» con Pier Luigi Bersani, allora segretario del Pd, in cui i due esponenti pentastellati chiusero la porta ad una alleanza di governo con i democratici. Fidanzato con la deputata del Movimento 5 Stelle Paola Carinelli, con la quale ha avuto un figlio, e già padre di un altro figlio avuto in una relazione precedente, Vito Crimi è da subito una figura di riferimento del Movimento e non solo per la sua età anagrafica, più alta della maggioranza dei parlamentari che nel corso delle due legislature sono entrati in Parlamento. Nei governi Conte, Crimi è stato nominato nell’esecutivo con la Lega, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega all’editoria. In questa fase ha avuto anche la delega alla ricostruzione post-sisma nell’Italia centrale. Con l’insediamento del secondo Governo Conte Crimi diventa invece vice ministro dell’Interno.
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