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Mattarella, guerre e povertà privano i bambini della loro età
La scuola è argine allo sfruttamento. Fermare il lavoro minorile
ROMA, 11 GIU – La Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza riconosce il diritto di ciascun bambino ad essere protetto dallo sfruttamento economico e da qualsiasi lavoro pericoloso”. “Il contrasto all’abbandono scolastico – fenomeno presente anche nel nostro Paese – costituisce un importante argine allo sfruttamento del lavoro minorile”. Lo afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella sottolineando che “le guerre e la povertà strappano le bambine e i bambini alla vita, obbligandoli ad abbandonare la scuola per forme di lavoro ignobili, molto spesso illegali e clandestine, sottraendo loro l’infanzia”. Lo sfruttamento dei minori, avverte Mattarella, compromette “in modo irreversibile il loro sviluppo psico-fisico e il loro futuro”. “Tra i migranti – avverte ancora il capo dello Stato -sono tanti i minori non accompagnati che rischiano di diventare forza lavoro fantasma, di svolgere mestieri inconciliabili con la loro età o addirittura di sparire nell’illegalità sotto gli occhi di quelle comunità a cui si sono affidati abbandonando le loro terre di origine”. “Per eliminare le cause profonde del fenomeno e proteggere i diritti dei fanciulli – conclude – è necessario un approccio che coinvolga governi, organizzazioni, imprese, comunità e individui, per un ambiente in cui le bambine e i bambini possano crescere sani, istruiti e liberi, senza correre il rischio di essere privati della loro età”.