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«Ponte sullo Stretto inutile», e il geologo Mario Tozzi fa arrabbiare la politica in “orbita” Salvini

In una intervista il ricercatore ha rilanciato i suoi dubbi. La replica di Di Mauro e Sammartino

Di Redazione |

Il geologo e ricercatore del Cnr Mario Tozzi, noto anche perché personaggio televisivo, insiste con i suoi dubbi sul Ponte sullo Stretto. E in una intervista al Giornale della Calabria si è espresso senza mezzi termini: «Il Ponte sullo Stretto è una sciagura che va evitata in ogni maniera». Tozzi da studioso ha spiegato: «Non c’è un’area a rischio naturale così alta in tutto il Mediterraneo come lo Stretto di Messina. I soldi che dovrebbero essere spesi sono quelli per il rischio naturale. Il Ponte è un’opera ideologica, non ha niente di pratico e niente di utile».

Ponte Inutile

Tozzi ha spiegato al quotidiano calabrese il preché: «Il Ponte sullo Stretto non ha alcuna utilità da un punto di vista pratico. Si fa molto prima ad attraversare lo Stretto adesso, con l’aliscafo e senza prendere la macchina. Per quello che mi riguarda, chi viene da Berlino e volesse andare a Palermo in macchina, va ricoverato. Con l’aereo che costa 100 euro da Berlino, per quale ragione dovrebbe prendere la vettura? È una follia. Se poi invece lo usi perché è una bellezza turistica, vai ricoverato lo stesso, perché se tu vai in Sicilia per vedere il ponte e non Piazza Armerina, Taormina, Segesta, Palermo, Catania e tutto quello che c’è, sei matto. Dunque il ponte non serve. Oltretutto – aggiunge Tozzi – non sappiamo nemmeno se potrà ospitare l’alta velocità, nessun ponte anche meno lungo al mondo ha la linea ferrata, nessuno di questi a campata unica».

Rischio sismico

Tozzi da geologo parla anche del rischio sismico: «Non c’è un’area a rischio naturale così alta in tutto il Mediterraneo come lo Stretto di Messina. Se arriva un terremoto, anche di magnitudo più bassa di quella del progetto, che è 7,1 Richter, rade al suolo Reggio Calabria e Messina perché non sono adatte a reggere un terremoto, non sono costruite antisismiche. A quel punto il ponte unirebbe due cimiteri. Forse quei soldi pubblici sarebbe meglio metterli nella ristrutturazione antisismica di Reggio e Messina. Ma il ponte drena tutte le risorse. Bisognerebbe investire nella ristrutturazione antisismica almeno degli edifici pubblici e delle infrastrutture in modo che possano reggere al prossimo terremoto, perché tanto il terremoto ci sarà, non è che non ci sarà, non è che possiamo far finta di niente. L’impresa più grossa sarebbe la ristrutturazione antisismica dello Stretto, quella costerebbe un sacco di soldi, ma se si preferisce fare altro vuol dire essere corresponsabili dei morti che ci saranno».

Le reazioni

«Prima di rilasciare certe dichiarazioni, bisognerebbe riflettere anche sulle conseguenze che potrebbero avere sulla coscienza delle persone con il rischio concreto di creare un terrorismo inutile e senza alcun fondamento». Così all’ANSA l’assessore regionale all’Energia e coordinatore del Mpa in Sicilia, Roberto Di Mauro, sulle parole di Mario Tozzi. «Inutile tornare sull’importanza strategica di un’opera attesa dai siciliani da moltissimi anni – dice Di Mauro – un’opera che rivoluzionerà la mobilità dei siciliani, portando solo ed esclusivamente sviluppo e benessere. Il terrorismo camuffato da intuizioni scientifiche senza riscontro, nasconde in realtà un atteggiamento ostruzionista di una certa sinistra che, evidentemente, non vuole che in Sicilia nascano infrastrutture decisive per lo sviluppo economico della regione».

«Le dichiarazioni apocalittiche e pregne di benaltrismo rilasciate dal geologo Mario Tozzi al Corriere di Calabria in riferimento al Ponte di Messina lasciano basiti. Agitare il fantasma del rischio sismico, parlando di un’opera che unirebbe due cimiteri, rasenta il ridicolo e offende i siciliani e i calabresi che si vedono puntualmente precludere ogni speranza di sviluppo e progresso sulla scorta di pregiudizi e argomentazioni discutibili. Di ideologico c’è soltanto un ottuso no al Ponte: un déjà vu» ha detto invece sempre all’ANSA Luca Sammartino, vicepresidente della Regione siciliana e deputato regionale della Lega.«Ai professionisti del no in cerca di 15 minuti di celebrità preferiamo le infrastrutture in grado di fare da volano allo sviluppo della Sicilia e dell’intero Paese», conclude Sammartino.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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