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Verso le Regionali: Meloni “crocerossina” di Musumeci e prova la legge salva-Pogliese
La leader in direzione nazionale: lunedì alla camera il ddl per modificare la Severino . FdI: «Non ricandidare l’uscente un brutto precedente». Ma vertici etnei in rivolta: no all’intesa col governatore
Giorgia Meloni si traveste da crocerossina. Tiene il punto sulla ricandidatura di Nello Musumeci, «una persona perbene». E annuncia che lunedì Fratelli d’Italia presenterà un ddl alla Camera per smontare la legge Severino, riabilitando di fatto Salvo Pogliese. La leader parla ai suoi, alla direzione nazionale di FdI nella sala dei gruppi parlamentari a Roma. E, oltre a dettare la linea sui temi nazionali e soprattutto sui rapporti con gli alleati del centrodestra, dedica un paio di passaggi alle questioni siciliane più spinose. Il primo, un inciso nel discorso sulle strategie per le elezioni nel 2022, riguarda proprio il governatore col quale sta organizzando l’imminente conferenza stampa sull’accordo politico siglato a fine gennaio. «Su Musumeci andiamo avanti», l’input di Meloni nel discorso a porte chiuse, mentre lancia la volata al secondo mandato dei sindaci di FdI di Verona, L’Aquila e Pistoia. «Siamo stati sempre leali nell’interesse della coalizione, ma d’ora in poi saremo più determinati nel tenere le posizioni». A partire dagli «uscenti che hanno fatto bene devono essere riproposti da tutta la coalizione». Compreso, per analogia, il governatore siciliano, messo in discussione invece dagli altri alleati siciliani. Più esplicito Francesco Lollobrigida. Pur ammettendo che Musumeci «con noi non s’è sempre comportato benissimo», il capogruppo a Montecitorio si spinge oltre: «Non ricandidare il presidente uscente – è la tesi – sarebbe un precedente grave per gli equilibri del centrodestra». Un avviso agli alleati, in primis la Lega, con Attilio Fontana in bilico in Lombardia. Nelle stesse ore, però, a Catania, la direzione provinciale di FdI, presieduta da Alberto Cardillo, arriva a un verdetto ben diverso sull’accordo con Musumeci: porte chiuse a DiventeràBellissima e diffuse perplessità sull’appoggio al bis. Al termine di una riunione definita «infuocata» nella storica sede di corso Sicilia, i vertici meloniani etnei avrebbero persino preparato un documento di presa di distanza, proprio alla vigilia dell’arrivo di Giovanni Donzelli, lunedì a Catania. Ad accogliere il responsabile organizzativo di FdI ci sarebbe anche qualche dirigente locale disposto a mettere le dimissioni sul tavolo. E oggi, nella segreteria di Pogliese, un’altra riunione, altrettanto delicata seppur più informale, fra i big catanesi. E dire che Donzelli porterà sotto il Vulcano una bella notizia per i militanti, anticipata ieri dalla stessa Meloni in direzione nazionale: la legge “salva-Pogliese”. Il gruppo alla Camera lunedì presenterà un disegno di legge per «rimediare alle storture della legge Severino», equiparando lo status dei sindaci a quello dei deputati nazionali ed europei. In questo modo, con un iter che in FdI auspicano «celere e condiviso con altre forze» (analoga proposta è stata già depositata dal Pd) si dovrebbe arrivare presto a una norma che farà tornare il sindaco di Catania (sospeso per la seconda volta) in carica entro un paio di mesi. Anche ieri non sono mancati gli attestati di sostegno a Pogliese, a Roma in veste di coordinatore regionale assieme a Giampiero Cannella. Fra i siciliani presenti anche le parlamentari Carolina Varchi (nome sempre più caldo per le Amministrative a Palermo), Tiziana Drago ed Ella Bucalo, e l’eurodeputato Giuseppe Milazzo. Tutti testimoni di un pomeriggio all’insegna dell’orgoglio patriota, alimentato da sondaggi sempre più favorevoli, compreso duello di Demopolis che stima Fdi come primo partito in Sicilia, con un 26% assieme a #Db. «Altro che isolati». Fdi «è una forza pronta a governare», scandisce Meloni parlando di un partito «determinante sia con l’attuale legge elettorale, sia con l’eventuale riforma proporzionale». La leader incalza gli alleati: «Facciano chiarezza su alleanze e legge elettorale». Ma lei va avanti, in un percorso autonomo. Dal 29 aprile al 1° maggio «una grande manifestazione» di FdI, coinvolgendo anche «autorevoli personalità» per porre le basi alla stesura del programma di governo. Twitter: @MarioBarresi