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Corfilac, futuro appeso a un filo: meno di due mesi per il verdetto

Di Laura Curella |

La data del 30 dicembre incombe, quella che per statuto (articolo 3) segnerebbe la fine delle attività del consorzio, e le scelte da parte dei soci tardano ad arrivare. Chi sono i soci? In primis la Regione siciliana, poi l’Università di Catania, il Comune di Ragusa ed alcune cooperative del latte.

E se l’intenzione di non abbandonare il Corfilac trapela da tutti i fronti, per lo meno dai canali politici, a meno di due mesi dalla data ultima si attendono i fatti concreti. Chiaro in questo senso il deputato regionale Pd, Nello Dipasquale: “Si tratta di un ente nel quale abbiamo sempre creduto ed al quale abbiamo continuato ad assicurare i finanziamenti. In commissione Bilancio all’Ars metteremo quanto serve per chiudere l’anno, ma non solo. Stiamo pensando di presentare anche una norma per il rinnovo della convenzione, valida per altri dieci anni. È probabile che lo faremo nella stessa commissione Bilancio, durante l’approvazione dell’assestamento”.

Sul fronte ragusano il sindaco Federico Piccitto ha sottolineato l’impegno politico, a partire da gennaio 2016, affinché si chiarisse la direzione da prendere. Anche il presidente del consiglio comunale Antonio Tringali ha evidenziato l’impegno da parte di Palazzo dell’Aquila per assicurare un futuro al consorzio di ricerca, invitando le diverse forze presenti in Aula a fare fronte comune, superando le divisioni politiche. “L’amministrazione ha inviato diverse note all’assessorato all’Agricoltura e Bilancio nelle quali si chiede un incontro dei soci per discutere del nuovo statuto e delineare la prosecuzione delle attività del consorzio che ha sede in un immobile di proprietà del Comune. Noi ci siamo mossi per tempo, dimostrando il reale interesse per la difesa di un’eccellenza ragusana”.

Nessun riscontro tuttavia da parte della Regione, in quanto socio principale, sebbene in molti ricordano le parole di sostegno al Corfilac profferite lo scorso fine settembre dall’assessore all’agricoltura Antonello Cracolici durante la visita alla Fam, la Fiera agricola del Mediterraneo.

Ed intanto sui circa quaranta dipendenti incombe la lettera inviata loro il 30 settembre dal presidente del Consorzio, Salvatore Barbagallo, nella quale si comunica il licenziamento a fine anno, se i soci non manifesteranno la volontà di prorogare la durata dell’ente. Non solo lo spettro della perdita del posto di lavoro. I dipendenti, in stato di agitazione (come hanno annunciato i rappresentanti sindacali delle segreterie FP-CGIL, FAI-CISL, FP-UIL e CSA-Fiadel), attendono ancora il pagamento di sette mensilità. Un problema di liquidità che a breve potrebbe risolversi, con l’arrivo imminente dell’anticipazione di cassa dalla Regione.

L’incertezza si unisce all’amarezza di chi ha visto brillare l’ente ed adesso non può che constatarne il declino. Nonostante le buone intenzioni professate dalla politica e dai rappresentanti dei soci, è chiaro che se un ente rappresenta una priorità non si arriva all’imminente scadenza, per statuto ventennale, senza ancora aver tracciato una linea programmatica.

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