Ragusa
Ragusa, Alice voleva lasciarlo e Simone l’ha uccisa nel sonno prima di suicidarsi
RAGUSA – Ai post gioiosi ed inneggianti all’allegria pubblicati su Facebook dalla moglie nei giorni scorsi aveva risposto con un «like» a forma di cuore ed una frase che era una dichiarazione d’amore, quasi un accorato appello per salvare un matrimonio dal quale erano nate due bambine, di sei e sette anni: «Tu quando manchi – aveva scritto – manca qualcosa di bello». Ed invece Simone Cosentino, 42 anni, assistente capo della Polizia di Stato in servizio alla sezione Volanti della Questura di Ragusa, la notte scorsa ha chiuso nel modo più tragico quel rapporto che negli ultimi tempi era entrato in crisi: con la pistola d’ordinanza ha freddato nel sonno la moglie, Alice Bredice, 33 anni, piemontese, e poi con la stessa arma si è tolto la vita. L’ispettore capo era in ferie da quattro giorni. Prima dell’omicidio-suicidio ha postato su Fb una frase che ora, alla luce di quanto successo, suona come un messaggio di addio: «Ti ho dedicato tutta la mia vita. Ti amo». E solo l’ipotesi di poter essere lasciato era per lui inaccettabile.
In passato Simone Cosentino aveva prestato servizio nella Polizia Stradale a Susa, in Piemonte, dove aveva conosciuto la moglie. Circa sei anni addietro si era trasferito a Ragusa, dove aveva lavorato sempre nella Polizia Stradale. Dal 2016 era in servizio nella squadra Volanti della Questura iblea. Il dramma familiare si è consumato la notte scorsa nella casa di Marina di Ragusa, dove la coppia viveva insieme con le due figliolette. A dare l’allarme è stata una delle bambine, che ha chiamato la Polizia. Le indagini della squadra mobile di Ragusa sono coordinate dal sostituto procuratore Giulia Bisello. Fonti della Questura parlano di «frizioni» negli ultimi giorni tra marito e moglie, che però non lasciavano presagire un tragico epilogo. Alice Bredice, originaria di Sant’Ambrogio in Val di Susa, in Piemonte, era tornata da poco in Sicilia dopo aver trascorso le festività pasquali nel suo paese natale. Alcuni suoi post su Fb, ripetuti fino al 24 aprile scorso, rivelano il carattere gioioso della donna.
«Evviva – aveva scritto – quelli che ridono con gli altri e non degli altri. Evviva quelli che urlano per qualcuno e non contro qualcuno. Evviva le persone belle, quelle che sanno colmare vuoti, quelle che cercano di farti ridere anche quando non c’è niente da ridere. Quelle che quando non ci sono manca qualcosa. Qualcosa di bello». A questo post Simone aveva risposto con il simbolo del cuore e con il commento colmo d’affetto: «Tu quando manchi manca qualcosa di bello». Anche i colleghi del poliziotto lo ricordano come una persona senza problemi. Lo stesso questore Salvatore La Rosa dice di essere rimasto «basito». «Il suo fascicolo personale, dal punto di vista disciplinare e sanitario – sottolinea -, è pulito. Sono senza parole».