Attualità
Vittoria, un protocollo con l’Uepe per contrastare le forme di criminalità più diffusa
L'intesa con l'Ufficio per l'esecuzione penale esterna di Ragusa punta a coinvolgere la rete del Terzo settore e le realtà produttive sensibili all'accoglienza della diversità
Il Comune di Vittoria ha sottoscritto un protocollo d’intesa con l’Uepe, l’Ufficio per l’esecuzione penale esterna, di Ragusa. Il protocollo prevede, tra le altre cose: la realizzazione di un programma condiviso di azioni finalizzate al contrasto delle forme di criminalità più diffuse nel territorio, coinvolgendo la rete del terzo settore e le realtà produttive sensibili all’accoglienza della diversità, con l’obiettivo di costruire una rete di risorse e servizi che accolgano e promuovano il recupero dei cittadini coinvolti nel circuito penale che abbiano aderito ad un progetto riparativo; l’attivazione di uno sportello di prossimità che garantisca, alle persone sottoposte a misure o sanzioni di comunità domiciliate nel territorio, la possibilità di ricevere il supporto del servizio sociale dell’Uepe con ravvicinata frequenza; l’attivazione di iniziative, come volontariato ed altre attività, che consentano alle persone in esecuzione penale di essere responsabilizzate verso le vittime dirette o indirette o verso la collettività; progettazione di interventi finalizzati alla prevenzione primaria e secondaria della devianza, mediante il sostegno alle persone che evidenzino, anche all’interno dei loro nuclei familiari, disagio correlato a povertà, abbandono scolastico, disoccupazione, sfruttamento lavorativo, violenza, sofferenza psichica e ad ogni altra condizione di privazione dei mezzi per il mantenimento del loro benessere sociale.
“Abbiamo scommesso sull’articolo 27 della Costituzione – commenta l’assessore alle Politiche del Lavoro, Giuseppe Fiorellini – anche per migliorare la sicurezza collettiva e perciò abbiamo deciso di investire nel reinserimento sociale dei detenuti, adulti e minorenni, degli ex detenuti e di chi sconta la pena all’esterno del carcere. Prendendo le distanze da una politica miope, prigioniera di pregiudizi e luoghi comuni, scegliamo la prospettiva del reinserimento sociale sapendo che questa è la prospettiva giusta e non quella facile, oltre a rappresentare un preciso dovere per la sicurezza della nostra comunità”.
“Il percorso che si intende intraprendere – ha aggiunto il sindaco Francesco Aiello – è anche quello di costruire politiche di sicurezza che passino attraverso la costruzione di una comunità territoriale e istituzionale informata e che abbia tutto l’interesse ad un’esecuzione penale operosa e aperta all’esterno, oltre che, ovviamente, rispettosa della dignità delle persone e dei loro diritti fondamentali”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA