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Estate: sesso in bilico per 7 mln di italiani, flop per malanni prostata

Roma, 7 lug. (AdnKronos Salute) – Non c’è beneficio estivo che tenga: quando la prostata non va bene, anche il sesso nel risente. E nonostante le ore di luce prolungate, l’aumento del testosterone e la conseguente crescita del desiderio, 7 milioni di italiani over 50 (ma parecchi anche intorno ai 40) affetti da iperplasia prostatica […]

Di Redazione |

Roma, 7 lug. (AdnKronos Salute) – Non c’è beneficio estivo che tenga: quando la prostata non va bene, anche il sesso nel risente. E nonostante le ore di luce prolungate, l’aumento del testosterone e la conseguente crescita del desiderio, 7 milioni di italiani over 50 (ma parecchi anche intorno ai 40) affetti da iperplasia prostatica benigna potrebbero incappare in non poche difficoltà nella loro intimità. “I disturbi sessuali – spiega Vincenzo Mirone, ordinario della Facoltà di medicina e chirurgia dell’Università Federico II di Napoli e segretario generale della Società italiana di urologia (Siu) – si aggiungono agli altri fastidiosi sintomi tipici del cattivo funzionamento della prostata, che rendono la vita (e soprattutto le notti) di chi ne soffre un vero incubo: sonno interrotto per alzarsi continuamente e urinare, corse in bagno durante la giornata, bruciore alla minzione”.

Fastidi che minacciano di rovinare anche le vacanze: proprio quando la coppia dovrebbe poter contare su relax e più tempo libero da dedicare anche alla propria intimità, qualcosa rischia di mettere a dura prova l’intesa tra i partner. Il consiglio degli esperti è chiaro: oltre a preparare la valigia e i documenti di viaggio, prima di partire per le ferie meglio fare anche un check-up anche alla prostata e farsi prescrivere la terapia più adeguata.

Ma perché in estate aumenta il desiderio? “La maggior esposizione al sole – ricorda Luciana Mariani, urologa territoriale presso l’Area Vasta 3 e 4 Civitanova Marche-Fermo – converte il triptofano in serotonina, un antidepressivo naturale, aumentando la libido e la secrezione di ormoni sessuali maschili e femminili. Inoltre le ferie ci tengono lontani dallo stress e dalle preoccupazioni della quotidianità, dandoci la possibilità di riappropriarci dei nostri desideri, prendendoci cura di noi stessi”. Un mix “che favorisce un più facile approccio all’intimità e al sesso. Ma se questo si scontra con un problema fisiologico come quelli che possono essere causati dall’ipertrofia prostatica benigna, allora il desiderio sessuale potrebbe avere un drastico calo”, avverte.

“Circa 8 milioni di uomini devono fare i conti con problemi come disfunzione erettile (oltre 3 milioni), eiaculazione precoce (4 milioni), disturbi e calo del desiderio (3 milioni) – ‘censisce’ Mirone – e spesso queste problematiche maschili si ripercuotono sulla donna, generando disturbi come mancanza di orgasmo (4 milioni e mezzo), vaginismo (1 milione), disturbi del desiderio (2 milioni e mezzo)”. Insomma, quando uno dei due partner ha un problema della sfera sessuale, è inevitabile che si ripercuota anche sull’altro e sul benessere di coppia. “Molto spesso – aggiunge Mariani – la donna crede che le disfunzioni sessuali del partner siano dovute al fatto che lui non la trovi più attraente, mentre l’uomo cerca di evitare l’incontro sessuale per non doversi confrontare con una defaillance. Ma questa dinamica mette in crisi l’intimità sessuale”.

Nonostante ciò, lui spesso preferisce rimandare piuttosto che andare dal medico e affrontare il problema. “Oggi la prostata ingrossata accomuna circa il 65% dei sessantenni e l’80% dei settantenni. Una percentuale alta – nota Mirone – ma che potrebbe essere meno della metà se gli uomini andassero dal medico. Invece sappiamo che lo fa meno del 50% degli uomini che presentano difficoltà urinarie. In questi casi è molto importante l’intervento della donna nel convincere il partner a rivolgersi allo specialista. Non a caso il 25% degli uomini che arrivano nei nostri studi – precisa l’esperto – sono accompagnati dalle donne”.

Ma quali sono i segnali a cui prestare attenzione per capire quando è il caso di rivolgersi al medico? Uno dei sintomi più fastidiosi dell’ipertrofia prostatica è sicuramente l’aumentato bisogno di urinare durante la notte, causa di molti risvegli notturni. L’uomo spesso è costretto ad alzarsi più volte, ma una volta in bagno il flusso è debole, con frequenti interruzioni e la sensazione di non aver svuotato completamente la vescica. “Questo è il tipico campanello d’allarme: se la partner si accorge di questi frequenti risvegli notturni, meglio fissare subito un appuntamento con l’urologo”, suggerisce Mirone. Oggi le opzioni disponibili sono numerose, “sicure, efficaci e anche pratiche da assumere, in grado di sconfiggere persino la proverbiale ‘distrazione’ maschile, grazie alla combinazione in un’unica compressa dei due principi attivi chiave per curare l’ingrossamento della prostata: dutasteride e tamsulosina”, ricordano gli specialisti.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA