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Vaccini: docenti pediatria, autocertificazione non utilizzabile in sanità

Roma, 9 ago. (AdnKronos Salute) – L’autocertificazione non è utilizzabile in sanità e per quanto riguarda i vaccini, oltre a mettere in crisi l’obbligo vaccinale, contrasta anche con la normativa vigente sulla sburocratizzazione che testualmente recita: “I certificati medici, sanitari (…) non possono essere sostituiti da altro documento”. E’ quanto sostiene, in sintesi, il Collegio […]

Di Redazione |

Roma, 9 ago. (AdnKronos Salute) – L’autocertificazione non è utilizzabile in sanità e per quanto riguarda i vaccini, oltre a mettere in crisi l’obbligo vaccinale, contrasta anche con la normativa vigente sulla sburocratizzazione che testualmente recita: “I certificati medici, sanitari (…) non possono essere sostituiti da altro documento”. E’ quanto sostiene, in sintesi, il Collegio dei professori ordinari di Pediatria che “manifesta profondo dissenso e preoccupazione per il depotenziamento dell’obbligo vaccinale legato alla possibilità di autocertificare, in base alla circolare del ministero del 5 luglio, le vaccinazioni del bambino all’ingresso nelle istituzioni scolastiche da 0 a 16 anni”.

L’autocertificazione, secondo i docenti, “allenta le maglie del controllo ed aumenta il rischio che un numero crescente di bambini accedano alla comunità scolastica senza le necessarie protezioni nei confronti di malattie che possono sconvolgere la loro vita e quella delle loro famiglie. I sostenitori ‘no-vax’ non hanno mai visto giungere al pronto soccorso pediatrico un bambino non vaccinato in coma per encefalite da morbillo, o un lattante in apnea per pertosse, o un neonato con compromissione neurologica, cieco e sordo a causa della rosolia contratta dalla madre in gravidanza. Non a caso l’Organizzazione mondiale della Sanità ha dichiarato, sulla base di evidenze scientifiche ed analisi costi/efficacia, che le vaccinazioni hanno rappresentato e rappresentano

l’intervento sanitario in assoluto più importante su scala mondiale”.

Per i docenti il decreto-legge che ha introdotto l’obbligo “ha rappresentato un indubbio passo in avanti per il raggiungimento di una copertura vaccinale che metta in sicurezza tutta la popolazione pediatrica”.

L”intervento legislativo, nella pratica, “ha determinato – aggiungono i pediatri- un trend di incremento nella copertura vaccinale verso quella auspicata soglia di gregge del 95%, grazie alla quale meno bambini si ammaleranno e meno bambini presenteranno le temibili complicanze sopra citate. Questo importante risultato non può essere messo in crisi da una circolare ministeriale che non solo confligge con la vigente normativa sulla certificazione delle vaccinazioni obbligatorie, ma contrasta anche con l’art. 49 del decreto presidenziale 445/2000 cosiddetto della ‘sburocratizzazione’, che testualmente recita: ‘I certificati medici, sanitari (…) non possono essere sostituiti da altro documento'”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA