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Giuseppina Torre, «Ogni favola ha il suo rovescio: io vittima di abusi». «La musica mi ha aiutato»

Di Giuseppe Attardi |

La favola

«Nel 2012 mi arrivò una mail nella quale mi scrivevano che avevano apprezzato molto il brano e che mi volevano a Los Angeles. Mi sembrò una spam, una delle solite truffe on-line e la cestinai – racconta Giuseppina Torre con la cadenza che svela l’origine ragusana – Dopo una settimana, ricevetti una seconda mail. Subito dopo mi contattarono direttamente, spiegandomi che non era uno scherzo e sollecitandomi a inviare altro mio materiale per poter partecipare al premio nella categoria “international artist of the year” e come migliore composizione strumentale».

Giuseppina, con il suo bagaglio d’inglese «appreso traducendo le canzoni» e un abito «prestato da una boutique di Vittoria», si presentò all’appuntamento. Ed è il trionfo. Sei Awards, quattro Los Angeles Music Awards, un International Music Entertainment e l’Accademy Award. «Mi sono trovata catapultata in una realtà che pensavo potessi solo sognare, trovandomi a calcare i red carpet più importanti di Los Angeles e suonare nei luoghi che hanno fatto la storia della musica internazionale come l’Avalon Theatre. Ricordo ancora l’emozione del mio primo “the winner is…” e le gambe tremanti prima di salire sul palco per ritirare l’ Awards. Negli Stati Uniti ho vissuto le esperienze artistiche più emozionanti della mia vita e sarò sempre riconoscente all’America e a quella fetta di fan che dal 2012 è andata crescendo e mi segue con affetto e ammirazione. Ed è sempre grazie all’America che in Italia si sono accorti di me e si sono aperte quelle porte che mi hanno dato la possibilità di pubblicare il mio primo album Il silenzio delle stelle». La pianista, nata a Vittoria 39 anni fa, resta legata alla sua città, dove risiede, sognando tuttavia l’America, dove continua a recarsi per impegni di lavoro.

Il dramma

La favola però si è trasformata in dramma. «Ogni cosa ha il rovescio della medaglia» commenta amaramente lei. L’anno scorso, durante il concerto a Scoglitti, Giuseppina Torre decide d’infrangere “il silenzio delle stelle”. E racconta una storia di violenze fisiche e psicologiche consumate tra le mura domestiche. La vittima è lei stessa. Un dramma cominciato un anno prima, «quando ho deciso di denunciare l’uomo con cui ho condiviso la vita per tanti anni, colui che mi ha ferito nell’anima e nel corpo, che con l’inganno ha cercato di portami via mio figlio».

Una battaglia che continua nelle aule giudiziarie e che la pianista porta sui palcoscenici di tutto il mondo, impegnandosi in prima persona in difesa dei diritti delle donne. «Ero già sensibile alla problematica – commenta – Avendola vissuta in prima persona, mi sono sempre messa a disposizione di iniziative contro la violenza sulle donne». Giuseppina Torre è scesa in campo per sostenere Carla Caiazzo, la giovane donna di Pozzuoli cosparsa di benzina e bruciata dal suo compagno mentre era ancora incinta. «Purtroppo in Italia non si fa nulla in difesa delle donne – protesta – Non c’è alcuna tutela. Nonostante le denunce, si resta sole e si cade nella trappola. Come Giordana, la ventenne di Nicolosi, uccisa con 48 coltellate dal suo ex. La cronaca è piena di questi episodi tutti i giorni. La donna non viene salvaguardata».

Il concerto

A lenire le ferite è arrivata in soccorso la musica. «Che mi ha sempre aiutata nei momenti più difficili». Una carriera artistica che ha imboccato la strada verso l’Oscar 2018 con Papa Francesco – La mia idea di arte, il docu-film diretto da Claudio Rossi Massimi per il quale Giuseppina Torre ha composto la colonna sonora. Tradotto in sei lingue e distribuito in tutto il mondo, è un viaggio nella galleria d’arte ideale del Pontefice, attraverso i Musei Vaticani, la Cappella Sistina, Piazza San Pietro e la Basilica Vaticana, per scoprire le opere che meglio rappresentano il concetto di arte da lui espresso.

Il brano portante, Dream World, è stato recentemente proposto nel concerto che la pianista ragusana ha tenuto all’ombra del Tempio di Giunone nel Parco archeologico della Valle dei Templi di Agrigento. In attesa del nuovo album per il quale Giuseppina Torre è già al lavoro: «Tenderà la mano al passato, ma guarderà al futuro».

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