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Cani mai microcippati: denunciati a Noto dirigente comunale e responsabile cattura

Le denunce scattate dopo la presentazione di un esposto

Di Redazione |

Agenti del Commissariato di Noto, nel Siracusano, hanno denunciato due uomini, rispettivamente di 58 e 43 anni, dirigente comunale il primo e incaricato di pubblico servizio (responsabile della squadra cattura cani) il secondo, per i reati di abuso d’ufficio ed omissione e rifiuto di atti d’ufficio in concorso. Nel settembre del 2019 il Commissariato di polizia segnalava al settore comunale competente la presenza di numerosi cani randagi, circa una quarantina, nella zona della scuola Fornaciari, dell’ospedale Trigona e in contrada Passo Abate che si trova all’ingresso della città barocca, come per altro constatato dall’intervento effettuato da personale di polizia e dai medici veterinari dell’Asp. La situazione perdurava nel tempo e ad aprile, è stato presentato un esposto, a firma di tanti cittadini, per segnalare l’annoso problema del randagismo. Nell’esposto si lamentava il fatto che i cani meticci e randagi vagavano incontrollati per le vie della città, creando non pochi problemi al traffico veicolare ed arrivando, talvolta, ad azzannare i passanti. In particolare, ogni mattina, il branco di cani si spostava nell’area dell’ospedale Trigona e del plesso scolastico Fornaciari, scuola frequentata da numerosi bambini, costituendo un grave pericolo. Gli animali, non essendo sterilizzati, aumentavano di numero nel giro di pochi mesi. 

Il gruppo di cani randagi, indicato nell’esposto, risultava essere quello per il quale il Commissariato aveva già richiesto l'intervento al competente settore comunale cui appartiene uno degli odierni indagati. Negli anni le segnalazioni sono state reiterate ma mai considerate favorevolmente. La cattura dei cani era compito di esclusiva competenza del settore comunale di riferimento, che avrebbe dovuto avvalersi della squadra di accalappiacani. Le indagini della polizia hanno appurato come non esistesse alcuna mappatura dei cani, perchè mai identificati, mai dotati di micro chip e men che meno sterilizzati, perchè mai prelevati dalla squadra addetta alla cattura, di cui era responsabile l’altro degli odierni indagati. Dalla documentazione acquisita, anche video fotografica, che va a corroborare il quadro indiziario, oltre ai copiosi solleciti del Commissariato, sono decine le note inoltrate anche dall’unità operativa dei medici veterinari al settore comunale preposto al randagismo ed al responsabile della squadra cattura rimaste inevase. Allo stesso modo, sono decine le note inviate dalla polizia sempre rimaste inevase ed acquisite al fascicolo d’indagine. Gli ulteriori approfondimenti investigativi hanno consentito di appurare che il titolare della ditta con mansione di accalappiamento dei cani randagi e gestione del Rifugio Sanitario Comunale, espletasse tale incarico per conto del Comune di Noto, pur non avendo i requisiti di legge previsti. Peraltro, un sopralluogo fatto dalla polizia giudiziaria del Commissariato presso il suddetto rifugio, sito in Contrada Volpiglia, ne svelava le pessime condizioni igienico sanitarie. Il primo indagato dunque è stato denunciato per abuso d’ufficio, avendo procurato un ingiusto vantaggio patrimoniale a persona priva dei requisiti di legge per svolgere le mansioni di gestore del canile e dell’accalappiamento dei cani e per omissioni d’atti d’ufficio, il secondo per omissione di atti d’ufficio. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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