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Pnrr in Sicilia

La Cunzirìa si trasforma in hub culturale nel segno dell’innovazionee della sostenibilità

Venti milioni di euro dal Pnrr per ristrutturare e rilanciare il borgo abbandonato. Tre anni per completare i lavori.

Di Carmen Greco |

Vizzini. Che la scommessa di un futuro diverso per tutto il Val di Noto parta da Vizzini, terra di “Vinti” verghiani sembra quasi un contrappasso della storia. Ci voleva il Pnrr per dare alla Cunziria, il borgo settecentesco abbandonato in cui si lavoravano le pelli, una seconda vita, anzi un’occasione irripetibile, quella di diventare un hub culturale innovativo e sostenibile.Un’impresa resa possibile da un investimento (2.1 “Attrattività dei Borghi”) di 20 milioni di euro assegnato nell’ambito della linea A del Bando borghi e presa per mano da Franz Di Bella, ad di Netith, uno al quale piacciono le sfide che in quest’impresa di trasformare la zucca in carrozza s’è ritagliato il ruolo di un tecnologico mago Merlino con la capacità di mettere attorno alla tavola rotonda più “cavalieri”.Adesso che i lavori per la ristrutturazione degli edifici della Cunziria hanno preso il via – le ruspe sono entrate quattro mesi fa – a guardare il cantiere aperto si comincia a capire cosa voglia dire concretamente la parola rigenerazione. Il borgo della Cunziria è stato scelto in Sicilia (dalla giunta Musumeci in sinergia con la precedente amministrazione comunale di Vizzini) fra i 21 progetti pilota – uno per regione, il Trentino ne ha due – per la rigenerazione culturale, sociale ed economica dei borghi abbandonati finanziata dal Pnrr.

«Ma non solo una rigenerazione fisica – avverte Di Bella -, la Cunziria deve diventare un centro per nuove attività e nuove opportunità, ma soprattutto un punto di partenza e non di arrivo. Dev’essere una leva rispetto a ciò che potrà venire dopo, la rigenerazione non dev’essere fine a se stessa ma deve innescare un processo di attrattività culturale e turistica complessiva con la creazione di posti di lavoro, un impatto economico trainante sulle attività locali, la creazione di un brand territoriale che faccia riconoscere questo borgo come un luogo “accessibile”, non solo in Italia, ma nel mondo».Il primo step è la ristrutturazione dei vecchi edifici, 12 corpi sui quali si interverrà in maniera diversificata, a seconda della destinazione, per un totale di 48 infrastrutture e due mulini. In questi edifici troveranno spazio un museo verghiano, un museo delle attività della concia, un’arena per gli spettacoli, laboratori in cui gli universitari potranno fare in loco i loro progetti riportando i “ruderi” a nuova vita. Il tutto sotto la lente d’ingrandimento dell’innovazione, perché non si racconterà solo quello che la Cunziria è stata ma, per esempio, i nuovi modelli di produzione sostenibile della concia o il recupero di mestieri antichi secondo le nuove tecniche a zero impatto ambientale.Per permettere a ricercatori di tutto il mondo di poter lavorare in loco una parte delle strutture sarà destinata a “foresteria” proprio per ospitare studiosi, creativi, artisti.

Franz Di Bella, presidente e Ad di Netith advisor del progetto

«Puntiamo principalmente su ricerca e formazione – spiega Franz Di Bella – perché secondo noi sono gli ambiti a maggiore valenza e crediamo che abbiano più facilità di innesto in un progetto di crescita del territorio in senso largo».Le Università coinvolte sono quelle che hanno risposto alla manifestazione d’interesse sul progetto avviata dal Comune di Vizzini, l’università di Catania, la Sapienza di Roma, la Kore di Enna, l’università di Palermo, l’Accademia delle belle arti.Nel perimetro del progetto integrato di rigenerazione uno dei pilastri non poteva che essere rappresentato dalla sostenibilità, fulcro del Pnrr. E infatti il borgo sarà da questo punto di vista una comunità energetica circolare, la prima di autoconsumo in Sicilia in cui gli spostamenti saranno “puliti” e si potranno realizzare attraverso sistemi di soft mobility o sistemi di trasporto a basso o nullo impatto ambientale. Per raggiungere la Cunziria un vecchio tratto ferroviario che esiste a monte del borgo verrà trasformato in una “ciclabile” collegata a un parcheggio scambiatore che permetterà a chi lavora nel borgo o ai visitatori di raggiungerlo attraverso transfer elettrici, bici o monopattini.

«Per l’efficientamento energetico – rivela l’ad di Netith – andremo verso uno dei grandi big dell’energia (per ora top secret) che renderà questo luogo completamente autonomo».Ma non ci sarà solo un borgo da vivere in presenza, il progetto ne prevede anche uno “parallelo”, un metaborgo che permetterà grazie all’interazione “da remoto” di conoscere la Cunziria dall’altra parte del pianeta, anche con visite guidate virtuali. I visitatori in presenza, invece, potranno conoscere il borgo non solo attraverso il racconto diretto ma anche con i sistemi di realtà aumentata del museo.

Ma che tempi ci vorranno per vedere realizzato tutto questo?In questo momento si sta lavorando alla riqualificazione fisica del patrimonio storico-architettonico-rurale della Cunziria per la quale verranno impiegati circa 12 dei 20 milioni stanziati dal Pnrr. L’impresa esecutrice è una consortile con sede a Gangi che in questa fase sta impiegando un centinaio di persone. Per la realizzazione del progetto finora è stata erogata una prima tranche di finanziamento, entro l’anno si attendono altre due tranche di circa due milioni l’una, per arrivare all’obiettivo di completare l’opera nel timing previsto del 2026.A rigenerazione completata si prevede che il borgo darà lavoro a una sessantina di persone che saranno chiamate a farlo funzionare ogni giorno.

«Vorrei davvero – afferma Di Bella che questo luogo potesse rappresentare una spinta professionale per i ragazzi. Ricerca, formazione, professionalità, sono fondamentali per rendere attrattivo il nostro territorio. Noi ci stiamo mettendo la faccia, stiamo unendo le nostre forze dando vita al nostro orgoglio spesso rimasto timido per i retaggi culturali, per le tante problematiche che tendono a farci restare indietro. Un progetto come questo è, invece, l’espressione di qualcosa che si sta portando avanti seriamente, che può creare un’alternativa, un rilancio vero».

A “gestire” la nuova Cunziria ci sarà una cabina di regia con al centro Netith e il Comune di Vizzini. I diversi settori in cui è articolato il piano di sviluppo sostenibile saranno poi gestiti da cinque capigruppo ognuno dei quali incentrato sul proprio obiettivo (Connettività e multimedialità; Energy, green mobility e smart city; Formazione e ricerca; Promozione, comunicazione e servizi di prossimità; Valorizzazione del patrimonio storico-culturale».

Il sindaco di Vizzini Salvatore Ferraro chiude gli occhi per immaginare la Cunzrìa fra 10 anni: «Splendido – dice – un’anima importante che farà parte di un contesto diverso rispetto a ciò che abbiamo vissuto. Farà intraprendere una strada nuova alla gente che deve apprezzare quello che ha e portarlo dove nessuno l’ha mai portato, penso soprattutto ai giovani. Il passato serve perché le radici ti portano avanti ma la visione, la proiezione futura, quella che trasporterà questo borgo ad avere un altra forma, saranno loro a deciderla, saranno i giovani a decidere cosa diventerà Vizzini».

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