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“Beethoven Sinfonia n.9 in D Minore”, esce il nuovo disco del maestro Filippo Arlia

Di Fabio Russello |

Dal 30 dicembre sulle piattaforme Spotify – Itunes – Amazon (distribuzione internazionale), e nelle librerie/discoteche di tutto il mondo uscirà il nuovo disco del maestro Filippo Arlia “Beethoven Sinfonia n.9 in D Minore” distribuito in tutto il mondo da Brillant Classics. Il disco è stato inciso al Teatro Politeama di Catanzaro in occasione del 250° anniversario della nascita del grande compositore tedesco.

La Nona Sinfonia di Beethoven per orchestra, voci e coro è uno tra i più rappresentativi e celebrativi capolavori musicali del grande repertorio classico, un vero e proprio monumento della musica di ogni tempo, un capolavoro assoluto che apparve fin da subito come un’opera rivoluzionaria. Forse la più conosciuta tra tutte le composizioni di Beethoven, fu composta nel 1823 e viene considerata il suo testamento.  L’ultimo movimento della sinfonia, l”Inno alla Gioia” è diventato, con la grande valenza simbolica del testo di Friedrich Schiller e con la sua portentosa vivacità musicale, un’ode alla vita, alla fratellanza e alla solidarietà tra i popoli europei.

Venne composta da Beethoven quando l’autore era ormai completamente sordo, tra il 1822 e il 1824, anno della prima esecuzione a Vienna, e da allora innumerevoli sono state le interpretazioni, continuando ad avere un valore musicale enorme e a dare davvero delle gioie all’ascoltatore, come accade nella prestigiosa esecuzione dell’Orchestra Filarmonica della Calabria.

“Beethoven – ha detto il maestro Filippo Arlia – è  uno dei compositori classici che ha scritto di piú: 32 Sonate per pianoforte, 5 concerti, 9 sinfonie, il Fidelio e numerose composizioni da camera. Tuttavia, la sua Nona Sinfonia è il capolavoro che lo rappresenta meglio in assoluto, considerando che ha rivoluzionato la storia della letteratura sinfonica. Fino a qual momento era impossibile pensare di conciliare le voci e i cantanti con l’orchestra sul palcoscenico: con una grande intuizione, il genio di Bonn ha introdotto per la prima volta nella storia 4 solisti e un coro in una sinfonia. La sua innovazione fu talmente rivoluzionaria che i contemporanei lo considerarono pazzo. Sicuramente i piú grandi direttori d’orchestra del passato hanno interpretato la Nona, da Wilhelm Furtwangler a Carlo Maria Giulini, perciò é molto complesso portare alla luce un’esecuzione migliore della loro. La mia Nona di Beethoven ha dei tempi di ampio respiro e vuole essere un messaggio per dire ai giovani che la musica classica é un genere molto attuale e non compassato. Il Quarto Movimento contiene il famoso Inno alla Gioia, sigla dell’Unione Europea, perciò questo disco é anche un messaggio di speranza in un momento certamente difficile della nostra storia recente”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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