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S. Cecilia, Daniel Oren e il Requiem di Verdi

Di Redazione |

ROMA, 25 NOV – Appuntamento da non perdere, giovedì 28 novembre, per la stagione sinfonica di Santa Cecilia con il Requiem di Giuseppe Verdi diretto da Daniel Oren, che torna sul podio dell’ Accademia Nazionale dopo 17 anni. Il maestro israeliano dirigerà l’ orchestra e il coro ceciliani e un cast internazionale di solisti composto dal soprano Eleonora Buratto, dal mezzosoprano Ekaterina Semenchuk, dal tenore Francesco Demuro e dal basso Ain Anger. Il concerto, in programma alle 19:30 all’ Auditorium Parco della Musica, si replica sabato 30 novembre e lunedì 2 dicembre alle 18. Il capolavoro verdiano, considerato dai critici più vicino a canoni operistici che liturgici, è paragonabile alle composizioni sacre immortali composte da Cherubini, Mozart, Brahms o Berlioz. Il Requiem fu concepito originariamente per commemorare la morte di Rossini avvenuta nel 1868; l’idea di Verdi era che “ad onorare la memoria di Rossini i più distinti maestri italiani componessero una Messa da Requiem da eseguirsi nell’anniversario della sua morte”. Il progetto si rivelò irrealizzabile ma Verdi aveva nel frattempo composto il Libera Me, nucleo centrale del futuro Requiem. Pochi anni più tardi, nel 1873, Verdi rimase impressionato profondamente dalla morte di Alessandro Manzoni e decise di “proporre cosa ad onorarne la memoria” rimettendo mano al vecchio progetto del Requiem. La prima esecuzione del capolavoro avvenne a Milano il 22 maggio 1874, primo anniversario della morte del grande scrittore. Ancora oggi la partitura resta stupefacente per la forza dei contrasti e l’alternarsi di momenti di trascendenza e di esplosioni apocalittiche terrificanti. (ANSA).

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