PALERMO
Tamerlano Lo Cascio, tra guerre e potere
PALERMO, 10 FEB – In una notte d’ottobre, sotto una neve inattesa, Tamerlano, alla fine della sua vita, in preda al delirio, racconta le audaci imprese della sua folle vita. E’ dal buio che viene fuori, circondato da una inquietante oscurità, come in un quadro di Caravaggio, e nel buio restano tutti i personaggi, sotto lame di luce, di taglio, come spade infuocate. L’assonanza con Caravaggio s’addice alla misteriosa figura di Tamerlano, sanguinario condottiero asiatico che sfidò il genio di Christopher Marlowe in scena al Teatro Biondo di Palermo, in prima nazionale, nella riscrittura e per la regia di Luigi Lo Cascio. Lo Cascio si lancia in un’impresa degna del condottiero, riscrivere Marlowe e lo fa con successo. Tamerlano è la guerra, l’efferatezza di una strage reiterata nel tempo, che arriva fino a noi e Lo Cascio non ha bisogno di attualizzare la tragedia. Protagonista dello spettacolo, in una prova attoriale eccellente, è Vincenzo Pirrotta, perfetto nel ruolo, dolente e furioso. Si replica fino al 18 febbraio.