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Catania avanti con Lucarelli, ma basta errori

Di Giovanni Finocchiaro |

Matera. Uniti per tentare quello che oggi sembra impossibile oppure è già frattura? Il Catania sbanda alla vigilia dei play off e ovviamente in città le reazioni di rabbia non si contano. Adesso bisognerà capire che cosa accadrà. Il pubblico volterà le spalle ai rossazzurri? Da quello che si comprende, la fiducia verrà rinnovata fino a fine stagione. Poi potrebbe verificarsi, in caso di mancata promozione, un distacco doloroso e definitivo.

E la società che cosa fa? Non cambia Lucarelli. Nessuno ha parlato in maniera ufficiale, fino a ieri sera, ma da quello che è emerso nel tardo pomeriggio, la dirigenza è intenzionata a proseguire con lo stesso allenatore. Non ci sono sostituti che possano, in questa fase della stagione, cambiare in meglio l’andamento del club. Padalino, Torrente, Drago chiedono anche un biennale. Drago è anche legato al Cesena e per stracciare il contratto ha bisogno di garanzie a lungo termine.

Anche la soluzione Ciro Ferrara, ex nazionale, che circolava ieri è del tutto fantasiosa. L’ex difensore ha un contratto da opinionista e poi non conosce a fondo la Serie C. Cambiare tanto per che senso avrebbe?

Lucarelli è nel pallone. E questo lo hanno notato tutti quanti. Perché dopo lo 0 a 0 con la Juve Stabia qualcosa è cambiata nella sua testa. Le scelte, intanto. Insistere su Marchese quando il pur valido terzino sinistro non è al top della condizione; cambiare continuamente modulo proponendo un 4-2-4 che non sortisce effetto; il cambio di Rizzo a Matera è un errore di valutazione e di comprensione con lo staff. Perché Rizzo stava giocando anche benino e l’intenzione era di far rifiatare Bucolo. E, dalle immagini, si nota l’ira di Lucarelli verso Vanigli, suo vice, nel momento in cui Rizzo è uscito dal campo. Ci sono ancora altri errori. La società avrebbe dovuto cambiare dopo il ko di Monopoli, adesso è troppo tardi. Il Catania è prigioniero di sé stesso e allora l’unica soluzione praticabile è ricompattare gruppo di calciatori e staff per ricominciare la marcia che, nel recente passato, ha portato la squadra al secondo posto, a pochi millimetri dal primato, ha portato Curiale in cima alla classifica cannonieri, le dieci vittorie in trasferta, difesa e attacco tra i migliori del girone e dell’intera C.

Poi, però, arrivano i tonfi clamorosi, tutti in occasione delle partite più importanti. Questo preoccupa: i play off devono essere affrontati con la massima concentrazione e con un piglio diverso. Il fatto, invece, oggi è che chiunque gioca non assicura una resa costante. Ci sono poche eccezioni. Biagianti per esempio sta continuando a lottare come un matto per il bene del Catania. Altri suoi compagni sono o spaesati o in confusione totale. O vengono schierati male. O peggio ancora involontariamente tirano la gambetta indietro.

Così non va. E, allora, il Catania deve resettare tutto e decidere che cosa fare. Rende sarà fondamentale e non solo perché è l’ultimo appuntamento prima degli spareggi. Sarà una prova generale e delineerà la classifica. Se il Cosenza dovesse fermare il Trapani, il Catania arriverà secondo (ma deve prima vincere la propria partita; con questi chiari di luna hai detto niente…) e allora avrà tempo fino al 30 maggio, data della prima partita di spareggio.

Se, invece, dovesse piazzarsi al terzo posto, avrebbe dieci giorni in mano per preparare l’esordio nei play off e giocherebbe il 20 maggio. Gli avversari, ovviamente, sono ancora tutti da individuare perché nei primi due o tre turni ci saranno scontri diretti con i rossazzurri spettatori interessati e alla fine ne resteranno otto, se il Catania dovesse arrivare secondo in classifica.

Per quello che a tratti ha dimotrato questo gruppo, tutto può accadere. In positivo e in negativo. L’unico responsabile non è Lucarelli, ma anche l’allenatore ha colpe specifiche. Anche nei dopopartita parlare del Lecce che ha ingaggi stratosferici rispetto al Catania delegittima il lavoro dei dirigenti. Parlare di uno stadio pieno che mette pressione, è un affronto a chi va in tribuna e in curva e sostiene. Che sia stato un equivoco o una frase detta o interpretata male poco importa.

La frittata è fatta e adesso bisogna riprendere e riprendersi da questo stato di cose. Tutti insieme? Probabile. E ci auguriamo che contro il Rende possano arrivare risposte chiare. Altrimenti sarebbe tutto ancor più grave.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA