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Catania “bollito” e ad alta tensione, tra voci di cambio del tecnico e calcoli per evitare i play out

Al Massimino arriva il Benevento. Ma anche evitando gli spareggi per non retrocedere che corsa si potrebbe fare ai play off

Di Giovanni Finocchiaro |

In ritiro fino a sabato. Servirà al Catania per ritrovare le energie necessarie per correre e non passeggiare? Per azzardare un paio di passaggi e non buscarle dal Benevento? Se il riferimento ultimo diventa il match con il Sorrento allora, francamente, le speranze di successo diventano pari a zero. Se, visto che nel calcio a volte si verificano, dovesse accadere un miracolo, allora c’è qualche speranza al di là delle esigenze da secondo posto dei sanniti che sabato vorranno fare bottino pieno per tentare di arrivare in classifica dietro la Juve Stabia.

I calcoli

In queste ore i calcoli con le mille probabilità ancora in piedi si sprecano. Sintetizziamo: se il Catania vince è fuori dai play out e disputerebbe i play off. Se perde ma perde anche il Monterosi, non cambierà alcunchè. Poi c’è anche la corsa sulla Turris che affronta il retrocesso Brindisi, condannato sì, ma in serie utile da sei gare. Anche qui la Turris non dovrebbe vincere per tenere in piedi un Catania che sembra bollito.

Alta tensione

Calcoli a parte, c’è un clima di alta tensione, in casa rossazzurra. Giusto ordinare il ritiro per tutta la settimana, tanto i giocatori dovrebbero comunque badare solo al lavoro e non ad altro. Se c’è ancora un briciolo di amor proprio questo gruppo, che tiene in ostaggio la città fedele a calcio, faccia qualcosa. Ostaggio, sì. Perchè non si può fare altro che sperare in una prestazione decorosa, tutt’altra cosa rispetto alla gara di Potenza col Sorrento.

Zeoli rischia?

In mattinata era circolata anche al voce di un nuovo cambio di allenatore. S’era addirittura speso il nome di Fabio Cannavaro che era stato addirittura sentito nel momento in cui l’ex campione del mondo, però, s’accordava con l’Udinese. Figuriamoci. Se il Catania doveva cambiare mano non avrebbe dovuto farlo ieri, ma dopo Lucarelli. Perchè Zeoli, con tutti i pregi e i difetti, sembra uno dei pochi a disperarsi e a tenerci. Quando urla dalla panchina i giocatori lo ascoltano? Tengono fede alle sue indicazioni o sono talmente lontani dagli standard della Serie C da non riuscire a ordire una sola trama lineare? In questo senso il dibattito è aperto, poi rivedendo le immagini della partita ci si rende conto che svogliatezza, paura e contenuti tecnici davvero da oratorio dominano la scena.

Col Benevento con tante assenze

Sabato, tra l’altro, ancora una volta il Catania sarà incompleto. Rientra Bouah in difesa, non ci sarà Marsura in avanti perchè espulso a Potenza contro il Sorrento e dunque fuori dai giochi per due turni. Al solito possiamo evocare in eterno Tello, Sturaro, Silvestri e tutti gli infortunati di lungo corso? Rapisarda dall’ospedale al campo? Difficile. Insomma chi si regge in piedi sarà convocato, ma non è detto che stia in piedi, appunto, e giochi a pallone in maniera dignitosa.

E il pubblico

Il pubblico? In queste ore arde il dibattito del dissenso, della rabbia. Il motto “io non vado allo stadio” circola, ma alla fine il pubblico andrà comunque. Si perde l’ultima? Vuole capire se fino alla fine questa squadra farà scempio della fiducia della città intera o se reagirà quel tanto da garantire una permanenza in C senza ulteriori pericolose code. I play off? Ma per favore, di che cosa parliamo?COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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