L'Esseneto resta tabùper l'Akragas che perde anche contro il Foggia Urge un attaccante
L’Esseneto resta tabù per l’Akragas che perde anche contro il Foggia Urge un attaccante
Stavolta i biancazzurri escono tra gli applausi: avrebbero meritato molto di più / GLI HIGHLIGHTS
L’Esseneto resta tabù per l’Akragas che perde anche contro il Foggia (0 a 1) ma stavolta, rispetto alle altre quattro partite casalinghe, non meritava affatto la sconfitta e anzi persino il pareggio starebbe stato stretto. E infatti i biancazzurri escono tra gli applausi del pubblico agrigentino.
Ma per la squadra di Legrottaglie è buio fitto e a gennaio serviranno corposi rinforzi se si vorrà mantenere la salvezza. Intanto serve un attaccante di categoria capace di mettere dentro il pallone, uomo che attualmente manca a quest’Akragas che denota una sterilità offensiva imbarazzante.
Legrottaglie lo sa e cerca di mescolare le carte e lascia fuori per scelta tecnica sia Madonia che Di Piazza per schierare una squadra sulla carta ricca di attaccanti ma in realtà molto più prudente con Roghi e Leonetti che agiscono da esterni sulla linea dei centrocampisti. Unica punta Cristaldi con Savanarola che spazia appena dietro di lui.
E nel primo tempo il sistema, visto anche il momento negativo dei biancazzurri, sembra funzionare perché l’Akragas coglie due clamorosi legni, il primo al 17’ con Roghi il secondo al 34’ con Leonetti, senza contare che al 7’ ci poteva anche stare un rigore per un tiro ribattuto da un difensore del Foggia forse con un braccio. Nella ripresa Legrottaglie rimette lo stesso undici, apparso più equilibrato rispetto alle ultime uscite e già al 6’ Zibert dal limite tira ma il pallone termina nettamente alto.
L’Akragas spinge e non sfrutta alcune buone alcune buone occasioni con Savanarola e Zibert, fino a quando al 41 è Viola che sblocca dopo una mischia, riprendendo un pallone respinto da Vono. Per gli agrigentini è fuorigioco, ma per l’arbitro è invece tutto regolare. Nel finale c’è l’arrembaggio dell’Akragas ma è tutto inutile. Arriva la quarta sconfitta consecutiva (e anche il quinto stop casalingo consecutivo).
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