Nello studio romano dei due Procopio, padre e figlio, la giovane riportò una "polmonite ab ingestis": restò in coma tre giorni e morì per arresto cardiocircolatorio
L’indagato avrebbe imposto alla compagna un regime di vita vessatorio ed insostenibile, incompatibile con le normali condizioni di vita, tanto da lederne l’integrità fisica e la personalità morale