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Oms Europa, ’10mila morti al giorno per malattie cardiovascolari, allarmante’
Kluge, 'molti decessi sarebbero evitabili ma non riusciamo a concretizzare strategie basate sull'evidenza'
Milano, 15 mag. (Adnkronos Salute) – Le malattie cardiovascolari uccidono ogni giorno 10mila persone nella regione europea dell’Organizzazione mondiale della sanità, e gli uomini muoiono più frequentemente delle donne. Sono le statistiche diffuse oggi da un rapporto dell’Oms Europa che propone un’azione su sale e ipertensione per proteggere la salute dei cittadini. Numeri, quelli segnalati, definiti “allarmanti” dall’ufficio regionale dell’agenzia Onu. Le malattie cardiovascolari, ricorda, sono la causa principale di disabilità e morte prematura nell’area e causano oltre il 42,5% di tutti i decessi ogni anno. Nel dettaglio, gli uomini nella regione hanno quasi 2,5 volte più probabilità di morire per queste patologie rispetto alle donne, secondo gli autori dell’analisi. Ed esiste anche un divario geografico: la probabilità di morire giovani (30-69 anni) a causa di una malattia cardiovascolare è quasi 5 volte più alta nell’Europa orientale e in Asia centrale rispetto all’Europa occidentale. “Le malattie cardiovascolari e l’ipertensione sono condizioni in gran parte prevenibili e controllabili”, ammonisce Hans Henri P. Kluge, direttore regionale dell’Oms Europa. “Quattro milioni, una cifra sconcertante, è il numero di morti causate da malattie cardiovascolari ogni singolo anno, principalmente tra gli uomini, in particolare nella parte orientale della regione. Questi sono i fatti, ma è qualcosa che possiamo cambiare. Sappiamo cosa funziona, ma ancora una volta non riusciamo a implementare approcci basati sull’evidenza, con conseguenti livelli inaccettabilmente elevati di morti evitabili”. E dietro questo bilancio di vite perse c’è un “killer silenzioso” in azione, fa notare l’Oms Europa: è l’ipertensione arteriosa, che rappresenta il principale fattore di rischio di morte e disabilità nella regione europea, causando quasi un quarto dei decessi e il 13% delle disabilità. Di solito non presenta sintomi e, se rimane incontrollata, la pressione alta può avere conseguenze potenzialmente devastanti come infarti e ictus. La regione europea ha la più alta prevalenza di ipertensione nel mondo. Uno dei punti cruciali di una strategia finalizzata a contenere le morti cardiovascolari sarebbe proprio quella di “trattarla efficacemente”. L’ipertensione “dovrebbe essere diagnosticata e gestita con protocolli di trattamento standardizzati e cure di équipe in contesti di assistenza primaria. E’ fondamentale migliorare l’accesso ai farmaci e ai dispositivi medici essenziali per le persone a cui è stata diagnosticata la condizione”, esorta l’agenzia. E ancora: migliorare le linee guida in modo che siano semplificate e di facile utilizzo, rilevanti per le situazioni cliniche locali; e migliorare la conoscenza del paziente sull’ipertensione, sulle sue complicanze e sull’efficacia del trattamento, un elemento che aumenta l’aderenza ai farmaci. Infine, suggerisce l’Oms nella sua proposta di una strategia integrata, va adottato un approccio centrato sul paziente, va attuata una politica attenta al genere per affrontare le disuguaglianze nella rilevazione e nel controllo dell’ipertensione, e va rafforzata “la resilienza della catena di fornitura contro le emergenze, in modo da garantire anche in questi casi un trattamento ininterrotto”.