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Sanità: salute mentale ora preoccupa più del cancro, indagine Ipsos in 34 Paesi
Roma, 10 ott. (Adnkronos Salute) – Pensando ai principali problemi di salute che le persone devono affrontare oggi nel proprio Paese, il 36% nomina la salute mentale, in aumento di 5 punti rispetto al 2021 (31%), superando per la prima volta il cancro (34%) e diventando il secondo problema di salute percepito a livello internazionale, subito dopo Covid-19 (47%). E’ quanto emerge da un sondaggio d’opinione Ipsos – condotto in 34 Paesi, tra cui l’Italia – diffuso in occasione della Giornata mondiale della salute mentale che si celebra il 10 ottobre di ogni anno. Quanto all’Italia, dal sondaggio emerge che il 55% dei connazionali dichiara di pensare spesso al proprio benessere mentale, in aumento di 4 punti rispetto al 2021 e leggermente sotto la media internazionale pari al 58%. Guardando invece al benessere fisico, si registrano percentuali più alte: il 77% degli italiani afferma di pensarci spesso, in aumento di 5 punti rispetto allo scorso anno e sopra la media internazionale pari al 70%. In generale, i dati Ipsos mostrano come si tenda a pensare al proprio benessere fisico più frequentemente rispetto al benessere mentale, anche se si registrano alcune differenze di genere e generazionali: le donne tendono a pensare alla propria salute mentale più degli uomini (62% delle donne vs 53% degli uomini); allo stesso modo, pensare al proprio benessere mentale è presente maggiormente tra gli under 35 (65%) rispetto agli over 50 (48%). E ancora dal sondaggio internazionale: in media, a livello internazionale, quasi 8 persone su 10 (76%) considerano salute mentale e fisica ugualmente importanti quando si tratta della propria salute personale. Dei 34 Paesi esaminati, in 30 la percentuale supera il 70% e soltanto in 4 è inferiore. In Italia l’80% degli intervistati sostiene che salute mentale e fisica abbiano la medesima importanza: soltanto il 13% ritiene che la salute mentale abbia un’importanza maggiore rispetto a quella fisica, mentre il 6% che la salute fisica sia più importante di quella mentale. Se gli italiani sostengono che il benessere mentale e fisico siano ugualmente importanti, il sistema sanitario riflette questa visione e fornisce un egual trattamento? Secondo il 41% del campione il sistema sanitario si concentra maggiormente sulla salute fisica, il 40% ritiene che salute mentale e fisica siano trattate allo stesso modo, mentre solo il 9% ritiene che alla salute mentale sia data priorità. Le medesime percezioni si estendono anche al resto dei Paesi esaminati nel sondaggio: a livello internazionale, infatti, un terzo (33%) ritiene che salute mentale fisica siano tratte allo stesso modo. Questi dati – osserva l’Ipsos – indicano una discrepanza quando si tratta di come il pubblico percepisce la propria salute e di come viene trattata dal sistema sanitario del proprio Paese: a livello internazionale, soltanto il 7% degli intervistati afferma che la propria salute fisica sia più importante di quella mentale, ma il 41% pensa che sia trattata con maggiore importanza. In ultima analisi, il sondaggio ha indagato quali sono le esperienze vissute dagli intervistati nel corso dell’ultimo anno. Ebbene, gli effetti dello stress risultano essere i problemi di salute mentale segnalati più frequentemente a livello internazionale, con il 63% che dichiara di essersi sentito (almeno una volta) stressato al punto da aver condizionato la propria vita quotidiana. Inoltre, il 59% afferma che lo stress abbia avuto un forte impatto al punto da avere la sensazione di non essere in grado di affrontare le situazioni, di sentirsi triste o di non avere alcuna speranza (52%) oppure di non riuscire neanche a lavorare per un certo periodo di tempo (39%). Infine, un quarto (25%) dichiara di aver pensato al suicidio o all’autolesionismo una volta nell’ultimo anno.