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Perdono di Assisi, l’indulgenza chiesta e ottenuta da San Francesco: ecco una preghiera da rivolgere al patrono d’Italia
Il Perdono d’Assisi è un’indulgenza plenaria che, nella Chiesa cattolica, può essere ottenuta dai propri fedeli dal mezzogiorno del 1° agosto alla mezzanotte del 2 agosto di ogni anno. Questa indulgenza venne concessa nel 1216 da papa Onorio III a tutti i fedeli, su richiesta di san Francesco d’Assisi.
Diacono[e fondatore dell’ordine che da lui poi prese il nome, Francesco d’Assisi, nato Giovanni di Pietro di Bernardone (Assi, 1181 o 1182 – Assisi, 3 ottobre 1226), è venerato come santo dalla Chiesa cattolica e dalla Comunione anglicana. Il 4 ottobre ne viene celebrata la memoria liturgica in tutta la Chiesa cattolica (festa in Italia; solennità per la Famiglia francescana). È stato proclamato, assieme a santa Caterina da Siena, patrono principale d’Italia il 18 giugno 1939 da papa Pio XII.
Profondo ascetico, era conosciuto anche come “il poverello d’Assisi” per via del suo spogliarsi di ogni bene materiale e condurre una vita minimale, in totale armonia di spirito. La città di Assisi, a motivo del suo illustre cittadino, è assurta a simbolo di pace, soprattutto dopo aver ospitato i quattro grandi incontri tra gli esponenti delle maggiori religioni del mondo, promossi da papa Giovanni Paolo II nel 1986 e nel 2002, da papa Benedetto XVI nel 2011 e da Papa Francesco nel 2016. San Francesco d’Assisi è uno dei santi più popolari e venerati del mondo. Il cardinale Jorge Mario Bergoglio, eletto papa nel conclave del 2013, ha assunto il nome pontificale di Francesco in onore del santo di Assisi, primo nella storia della chiesa.
Secondo il racconto tradizionale, in una notte di luglio del 1216, mentre Francesco d’Assisi era in preghiera nella chiesa della Porziuncola, ebbe una visione di Gesù e della Madonna circondati da una schiera di angeli. Gli fu chiesto quale grazia desiderasse, avendo egli tanto pregato per i peccatori. Francesco rispose domandando che fosse concesso il perdono completo di tutte le colpe a coloro che, confessati e pentiti, visitassero la chiesa. La richiesta, con l’intercessione della Madonna, fu esaudita a patto che egli si rivolgesse al papa, come vicario di Cristo in terra, per richiedere l’istituzione di tale indulgenza.
Il mattino seguente Francesco, insieme al confratello Masseo da Marignano, si recò a Perugia per incontrare Onorio III, eletto pontefice in quei giorni da un conclave di 19 cardinali riuniti proprio a Perugia, dov’era morto il suo predecessore Innocenzo III. Francesco e Masseo furono ammessi alla sua presenza e gli esposero la richiesta di un’indulgenza senza l’obbligo del pagamento di un obolo o il compimento di un grande pellegrinaggio penitenziale (com’era invece consuetudine allora). Le argomentazioni di Francesco ebbero la meglio sui dubbi e le perplessità del papa e dei cardinali, che tuttavia ridussero l’applicazione dell’indulgenza a un solo giorno all’anno (il 2 agosto), pur concedendo che essa liberasse «dalla colpa e dalla pena in cielo e in terra, dal giorno del battesimo al giorno e all’ora dell’entrata in questa chiesa».
Inizialmente riservata esclusivamente alla chiesa della Porziuncola, nel corso del tempo l’indulgenza fu estesa prima a tutte le chiese francescane e successivamente a tutte le chiese parrocchiali, restandone comunque immutata la data e la denominazione. Nondimeno Assisi e la Basilica di Santa Maria degli Angeli (che è stata edificata attorno all’originaria chiesetta della Porziuncola) sono rimaste le mete privilegiate dei pellegrinaggi per lucrare l’indulgenza del 2 agosto e la ricorrenza religiosa vi è celebrata ogni anno.
Secondo il Manuale delle indulgenze della Chiesa cattolica, per ottenere l’indulgenza plenaria un fedele, completamente distaccato dal peccato anche veniale, deve: confessarsi, per ottenere il perdono dei peccati; fare la comunione eucaristica, per essere spiritualmente unito a Cristo; pregare secondo le intenzioni del Papa, per rafforzare il legame con la Chiesa, recitando almeno Padre nostro, Ave Maria e Gloria al Padre; recitare il Credo e il Padre nostro; visitare una chiesa o oratorio francescano o, in alternativa, una qualsiasi chiesa parrocchiale. Confessione e comunione possono essere fatte anche alcuni giorni prima o dopo le date previste (nell’arco di una o due settimane). La visita e la preghiera è opportuno che siano fatte lo stesso giorno. L’indulgenza plenaria può essere richiesta, una volta al giorno, per sé o per i defunti.
Il video che vi proponiamo è stato pubblicato su YouTube da La Luce di MariaCOPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA