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Ortaggi, prezzi alle stelle: «Anche in Sicilia ci sono i furbetti della filiera»

Di Michele Barbagallo |

In queste settimane in cui le ondate di freddo hanno portato anche la neve a bassa quota, c’è chi ha colto la palla al balzo per far lievitare i prezzi. È vero, i danni alle produzioni ci sono stati, e questo ha portato a un raccolto inferiore alle previsioni e dunque meno disponibilità, ma di certo non sono stati i produttori ad aumentare i prezzi alla fonte. Lo evidenzia la Coldiretti che conferma come il maltempo abbia distrutto le coltivazioni anche in Spagna, nazione che, insieme all’Italia, è il principale fornitore di ortofrutta dell’Unione Europea. In queste aree si è verificato un crollo delle disponibilità con il rincaro dei prezzi nei supermercati con gli scaffali vuoti e le vendite di broccoli, zucchine ed insalate addirittura razionate. Ma è anche vero che in alcune zone, soprattutto del Sud Italia e in particolare in Sicilia, le produzioni sono state solo in parte danneggiate.

Nella zona di Vittoria, in provincia di Ragusa, dove esiste uno dei più grandi mercati ortofrutticoli del Sud Italia, le coltivazioni hanno per fortuna avuto meno danni e le produzioni sono state raccolte, pur se più lentamente rispetto alla normalità. Se in Italia i prezzi delle verdure fresche spingono l’inflazione su livelli record dal 2013 con un aumento al consumo del 20,1% a gennaio rispetto allo scorso anno, in Gran Bretagna, sottolinea la Coldiretti, due fra le più importanti catene del Paese, Tesco e Morrisons, stanno limitando la quantità acquistabile di alcune verdure, fra cui insalata e broccoli, mentre i prezzi per alcune tipologie di prodotto come le lattughe sono più che raddoppiati. Sta avvenendo anche in Italia ma più per una speculazione economica che per reali esigenze dovute ai produttori.

Il direttore provinciale di Ragusa-Siracusa della Coldiretti, Calogero Fasulo, evidenzia che «la Sicilia quest’anno è stata presa di mira dal maltempo con fenomeni, come la neve, a cui non siamo abituati. Tutto sommato, però, nel Sud Est dell’isola, che è anche l’area dove si coltiva di più l’ortofrutta, i danni sono stati per fortuna limitati. Registriamo tuttavia speculazioni economiche che di certo, però, non sono da ascrivere ai nostri produttori che invece, hanno continuato a vendere il raccolto che hanno potuto portare al mercato, agli stessi prezzi. La speculazione è da ricercare altrove, non certo tra i produttori che, nonostante la neve che in alcuni casi ha distrutto serre e tunnel dove c’erano le coltivazioni, hanno venduto le proprie produzioni allo stesso prezzo».

In attesa che si capisca chi, nella filiera abbia fatto il furbetto, c’è da prendere atto del fatto che i prezzi sono aumentati anche su produzioni già raccolte, come mele, pere e kiwi e dunque, rileva la Coldiretti, «non sono giustificabili eventuali rincari con prezzi triplicati dal campo alla tavola».

«In molti, proprio per non subire i rincari – sottolinea il direttore Fasulo – hanno scelto di affidarsi ai mercati di Campagna Amica, a km 0, dove sono i produttori stessi a vendere ai consumatori, dunque senza passaggi strani e con prezzi contenuti. Proprio in questi giorni nella Sicilia Orientale abbiamo notato un aumento della frequenza, segno che i consumatori hanno deciso di non affidarsi a chi, invece, come alcune grandi strutture, approfitta del maltempo per alzare i prezzi».

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