Notizie Locali


SEZIONI
Catania 20°

Archivio

Le carte del blitz “Piramidi”: i rapporti nei Palazzi e quell’incontro al ministero

Di Mario Barresi |

In quest’ultimo contesto ha un ruolo importante Mario Corradino, funzionario regionale indagato. Da «facilitatore», Corradino, ricostruisce il gip, «cerca contatti anche con il ministro dell’ambiente Galletti tramite l’onorevole palermitano Saverio Romano, grazie al quale riesce ad avere un appuntamento con il ministro» per il 26 settembre 2014. Il giorno prima i Paratore, al telefono, esprimono delusione per l’ennesimo nulla di fatto nell’incontro con l’assessorato all’Ambiente sull’ampliamento della discarica. «Mi sento preso in giro da tre anni», sbotta il figlio. Gli investigatori, l’indomani alle 13,14, fotografano Corradino e il verdiniano Romano (non coinvolto nell’indagine) in largo Goldoni a Roma. Entrano al ministero, «da dove ne escono dopo circa un’ora».

Un altro esponente politico con cui, per gli inquirenti, Corradino è in rapporto di «confidenza» è l’ex deputato Pippo Gianni, non coinvolto nell’inchiesta: lo incontra a Lentini, il 15 maggio 2014. Corradino parla con Paratore e oltre a dargli «consigli strategici su come fare aggiudicare alla ditta Vittadello la gara d’appalto sui lavori di consolidamento delle gallerie messinesi», discetta di «stati di avanzamento e perizie di variante di migliaia di euro» e di «contatti con uomini politici di assoluto rilievo».

I Paratore, per i giudici, «non esitavano ad intimidire anche in modo subdolo pubblici funzionari riottosi a piegarsi alle loro pretese». Significativo è un dialogo fra i dirigenti regionali Marco Lupo e Antonio Patella. Lupo si sfoga: «… secondo me, questi qui, mi stanno minacciando…». E Patella: «(…) questi qui di Cisma sono pericolosi, ok? Quindi devi considerare che avevano in tasca un’autorizzazione da 30 milioni di euro e io gli ho detto che la Via non c’è! Capito, quindi sono incazzati fortemente». E Lupo: «… siccome mi hanno fatto arrivare messaggi da tutto l’universo mondo politico ok?», dichiarando poi di aver «subito forti pressioni da tutto il Parlamento», e preconizzando che «quando qualcuno gli rompe i coglioni loro ti denunciano dicendo che gli hai chiesto soldi o che sei pedofilo».

Interessante anche la politica estera della Cisma. Nel 2013 stanno trattando l’apertura di una nuova discarica in Turchia. Paratore junior «coltivava rapporti» con Carmelo Messina (ex manager Iri e Fs, all’epoca vicepresidente dell’“Unione di amicizia Italia-Turchia”) con cui «discuteva cripticamente della consegna di una busta». Il 29 ottobre 2013 Messina chiama Paratore per dirgli che andranno a cena e che avrebbe portato «una sua amica che parla perfettamente il turco e che è il braccio destro di Bersani e che lavora in Ivitalia». Le telecamere, il giorno prima, inquadrano l’ambasciatore turco in visita agli impianti Cisma. Negli uffici Invitalia Paratore e Messina, assieme ad Alberto Dell’Utri (solo omonimo del fratello gemello di Marcello, in carcere per mafia?), incontrano il presidente «per una commessa in Cina».

Paratore, grazie all’intermediazione dell’imprenditore casertano Carlo Savoia («contiguo alla camorra e vicino al deputato Nicola Cosentino, condannato per conconcorso esterno in associazione mafiosa») e di una misteriosa «dipendente pubblica con incarichi in Parlamento e nelle segreterie dei Ministri» fa il colpo grosso: riesca a «incontrare il vice ministro dello Sviluppo economico». E, annota il gip, «a concludere ai primi di marzo 2015 un contratto per lo smaltimento di rifiuti con l’Ilva di Taranto».

Twitter: @MarioBarresi

COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

Di più su questi argomenti:

Articoli correlati