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May e Barnier d’accordo, ‘Per la Brexit basteranno due anni’

Di Redazione |

Per i negoziati fra Londra e Bruxelles sulla Brexit saranno sufficienti due anni. Sulla scadenza concordano il capo negoziatore dell’Unione europea Michel Barnier e la premier inglese Theresa May.

“I negoziati per la Brexit dureranno meno di due anni”, ha detto Barnier nella sua prima uscita pubblica sottolineando che “se Theresa May notificherà l’articolo 50 a marzo 2017, il negoziato inizierà alcune settimane dopo, per trovare l”accordo per ottobre 2018″, per lasciare il tempo delle ratifiche.

“L’Ue è pronta a ricevere la notifica” di Londra per la Brexit, ha aggiunto. “Preserveremo l’unità e l’interesse dei 27 nei negoziati, il mercato unico e le sue 4 libertà sono indivisibili. La scelta da fior da fiore non è un’opzione”. “Siamo pronti – ha poi concluso – quindi ‘keep calm’ e negoziamo”.

Gli ha risposto a distanza la stessa May, trovandosi sostanzialmente d’accordo e ribadendo che “il governo britannico non intende estendere i negoziati per la Brexit oltre i due anni”. Il governo britannico, ha chiarito, mira ad “un accordo ambizioso” per uscire dall’Ue in tempi non lunghi alle “migliori condizioni possibili”. Ed ha spiegato di non essere interessata alla distinzione fra “hard Brexit, soft Brexit, gray Brexit o black Brexit”, ma di volere “una Brexit rossa, bianca e blu”, evocando i colori dell’Union Jack e la scelta strategica del ritorno alla sovranità nazionale.

May ha poi insistito che l’obiettivo sul piano commerciale è quello di un’intesa che permetta al Regno Unito “di commerciare con e di operare dentro il mercato unico” europeo. Ma ha anche assicurato il rispetto della volontà popolare espressa nel referendum del 23 giugno, che significa per la Gran Bretagna “il recupero del controllo dei suoi confini e del suo denaro”. Dura la replica di Tim Farron, leader Libdem e sostenitore di una ‘soft Brexit’, secondo il quale a queste condizioni il governo May porterà di fatto il Paese “fuori dal mercato unico e ne distruggerà la economia”.

Il portavoce della premier britannica più tardi ha precisato che non è corretto indicare in modo rigido la scadenza anticipata dell’ottobre 2018. “L’articolo 50 indica due anni di durata per l’uscita dall’Ue”, ha aggiunto, sottolineando che Londra intende rispettare “i tempi dell’iter e non estenderli oltre”. “E’ anche il nostro articolo 50 – ha precisato – perchè siamo membri dell’Ue. E la tabella di marcia è ben chiara al suo interno”.

Ottimista è pure il ministro degli esteri inglese Boris Johnson: “Possiamo fare un grande accordo per il Regno Unito ed il resto dell’Europa in quel lasso di tempo” indicato da Michel Barnier per il negoziato sulla Brexit. “Non vedo alcuna ragione per cui non dovremmo riuscire, come ha detto la premier, a fare un accordo che faccia della Brexit un grande successo e quel lasso di tempo mi sembra assolutamente ampio”, ha aggiunto Johnson.

In un incontro con i vertici della City di Londra, il cancelliere allo Scacchiere Philip Hammond,ed il ministro che deve attuare il divorzio britannico da Bruxelles, David Davis, hanno assicurato che “sarà una Brexit ordinata e liscia”. Davis e Hammond, si legge sul Financial Times, hanno di fatto costituito una sorta di ‘cabina di regia’ del governo di Theresa May sulla Brexit rivolta fra l’altro a offrire una serie di garanzie al mondo del business. La richiesta che è stata avanzata dalle imprese, e anche dal governatore della Bank of England Mark Carney, è quella di avviare un accordo transitorio con Bruxelles. Possibilità che non piace al ‘falco’ euroscettico Davis ma rispetto alla quale, spiegano fonti della City, la sua chiusura non è totale. Fondamentale potrebbe essere la mediazione di Hammond.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA