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Berlino, killer forse tunisino colpito da espulsione

Di Redazione |

L’attentatore di Berlino forse ha un nome e potrebbe essere un magrebino colpito da un provvedimento di espulsione. Secondo Der Spiegel online la polizia sta cercando un tunisino di 24 anni, Anis A. Il sito precisa come “sotto il sedile del guidatore” del Tir “gli inquirenti hanno trovato un documento di espulsione” emesso per “un un cittadino tunisino di nome Anis A., nato nel 1992 nella città di Tataouine”. Il sospetto comunque “sarebbe noto anche con due altri nomi”.

Tre italiani rimasti lievemente feriti nell’attacco sono stati dimessi dagli ospedali dove erano stati ricoverati e sono già rientrati in Italia. Uno di questi è un uomo di Palermo.

La ricostruzione dei tragici minuti della strage si fa man mano più chiara: l’autista polacco trovato morto all’interno del tir ha cercato fino all’ultimo di fermare l’attentatore. E il terrorista è tuttora in fuga, forse già fuori dai confini tedeschi. La Germania è ancora sotto choc per la strage di lunedì, quando il camion si è schiantato contro un affollato mercato di Natale nella capitale tedesca. Il bilancio è di 12 morti e 48 feriti. Il camion ha invaso un marciapiede nei pressi della Chiesa del Ricordo, che si trova nel mezzo del Mercato natalizio situato in pieno centro della parte Ovest della città.

L’agenzia di stampa dell’Isis, Amaq news agency, ha rivendicato l’attentato chiamando il terrorista un “soldato dello Stato islamico”. “E’una vendetta per gli attacchi in Siria”, è scritto sulla rivendicazione.

Risulta ancor dispersa Fabrizia Di Lorenzo, 31 anni che vive e lavora nella capitale tedesca. Il cellulare della ragazza è stato trovato sul luogo della strage: un giovane l’ha trovato e consegnato alla polizia. La madre e il fratello di Fabrizia sono partiti per Berlino per essere sottoposti all’esame del Dna. Solo dopo la comparazione del profilo genetico le sue condizioni potranno essere ufficializzate.

“Abbiamo capito che era finita stanotte all’una e mezza: siamo stati noi a chiamare la Farnesina”, ha detto affranto il padre di Fabrizia Di Lorenzo, Gaetano, contattato dall’ANSA. “Ci siamo mossi coi nostri canali, ma da quanto mi dice mio figlio da Berlino, non dovrebbero esserci più dubbi – afferma trattenendo a stento i singhiozzi Gaetano – E’ lì con mia moglie in attesa del dna, aspettiamo conferme, ma non mi illudo”.

La cancelliera tedesca, Angela Merkel e il presidente francese, Francois Hollande, nel corso di un colloquio telefonico in seguito all’attentato di Berlino, ritengono che “la lotta senza tregua contro il terrorismo non debba intaccare né i valori né lo stile di vita scelto dalle democrazie”: è quanto si legge in una nota diffusa dall’Eliseo. Hollande ha voluto chiamare personalmente la cancelliera. Nel corso del colloquio telefonico ha espresso alla leader tedesca “il suo profondo cordoglio, la sua amicizia, nonché la solidarietà di tutta la Francia. I francesi – ha continuato il capo dello Stato – conoscono l’importanza di queste manifestazioni di sostegno nelle ore buie del lutto”. I due leader hanno inoltre confermato “la piena mobilitazione dei servizi francesi e tedeschi per lottare contro il flagello del terrorismo e l’attuazione delle misure decise al livello europeo”.

Inoltre, secondo fonti investigative, c’e’ un altro italiano rimasto ferito in maniera non grave ma, stando ad altre fonti, potrebbe esserci un terzo italiano coinvolto.

“So che per noi tutti sarebbe particolarmente difficile da tollerare se si confermasse che a compiere questo atto e’ stata una persona che ha chiesto protezione e asilo in Germania”: aveva detto la cancelliera Angela Merkel in una dichiarazione fatta a Berlino e trasmessa da varie tv.

Il sospetto terrorista arrestato e poi rilasciato ha negato il crimine: il 23enne ha contestato tutto. L’autista polacco del tir, trovato morto all’interno del camion, “avrebbe lottato fino all’ultimo” con l’attentatore e sarebbe stato “ancora in vita, nella cabina, al momento in cui il mezzo ha investito la folla”. Sul suo corpo sono state ritrovate “ferite da taglio”.

Cugino camionista, era un ‘bravo ragazzo’ – Era un “bravo ragazzo”: il titolare della ditta di trasporti polacca proprietaria del tir della strage di Berlino descrive così il 37enne camionista trovato morto sul sedile del passeggero dell’automezzo, che era anche suo cugino.

“Il crimine commesso contro i cittadini civili sconvolge per la sua crudeltà e il cinismo”, ha detto il presidente russo Vladimir Putin in un messaggio di condoglianze inviato al presidente tedesco Joachim Gauck e alla cancelliera Angela Merkel Merkel.

“Questo e’ un giorno molto duro”: lo ha detto la cancelliera Angela Merkel in una dichiarazione fatta a Berlino e trasmessa da varie tv. “Dobbiamo desumere che si tratti di un attentato terroristico” ha aggiunto.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA