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Finanziaria, ecco i 33 articoli “cassati”

Di Redazione |

Sono 33 le norme della legge di stabilità, incardinata questa sera in aula e che sarà esaminata a partire da giovedì alle 13, che sono state «cassate» dalla Presidenza dell’Ars per diversi motivi. Quelle ritenute incostituzionali sono sette; la scure è calata sull’introduzione della figura dell’economy manager nei comuni, sull’esenzione dal pagamento della tassa automobilistica per i fuoristrada della Protezione civile regionale e per alcuni obblighi a carico delle imprese, sui poteri al governatore di disporre per decreto la chiusura obbligatoria degli esercizi commerciali per cinque giornate all’anno.

No anche all’abrogazione della norma che prevede la gestione pubblica del Parco d’Orleans, alla qualifica di ufficiale di polizia giudiziaria al personale del corpo forestale e all’affidamento agli uomini delle forze dell’ordine in pensione o ai loro congiunti degli immobili pubblici.

Via dal testo anche l’articolo 88 che prevedeva il “procedimento di indizione dell’istituto del referendum nella Regione siciliana per l’approvazione della proposta di iniziativa popolare».

Diciannove le norme espunte perché la copertura era prevista con fondi extra-regionali, dello Stato e dell’Ue: in questo caso la Presidenza ha suggerito alla commissione di predisporre un’unica norma programmatica. Disco rosso dunque per 20 mln alla città di Messina per l’attività di ricerca idrica; a 14 mln per piani regolatori e di utilizzo del demanio marittimo da parte dei comuni; a 10 mln agli enti locali per l’abbattimento delle barriere architettoniche; ai fondi per l’aeroporto di Comiso; al potenziamento dei presidi ospedalieri nelle zone ad alto rischio ambientale; al fondo di rotazione per la progettazione destinata agli enti locali; ai fondi per il trasferimento dell’area ex Sanderson al comune di Messina; alle risorse per la rimozione dell’amianto; all’agenzia comunale per il risanamento e la riqualificazione urbana di Messina; ai contributi per i rufugi sanitari; ai finanziamenti per gli edifici di culto; ai fondi per l’acquisizione della fornace ‘Pennà al patrimonio regionale; alle agevolazioni fiscali per l’innovazione tecnologica; ai contributi per l’utilizzo dei natanti per finalità turistiche.

Stop pure ai fondi che erano destinati al club nautico di Gela e all’associazione sportiva Caltanissetta corse perché destinati a privati. Per cinque norme, la Presidenza dell’Ars ha chiesto al governo e alla commissione Bilancio la riformulazione, senza la quale saranno stralciate dal testo: riguardano i Pip, le zone franche per la legalità, i consorzi agrari, la definizione delle sedi farmaceutiche.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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