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Ragusa, chiusa una casa a luci rosse, identificato un cliente di 80 anni

Di Redazione |

La Squadra Mobile di Ragusa ha chiuso una casa a luci rosse in Via Bosisio, una traversa del centralissimo Corso Italia a Ragusa. Ad allertare i poliziotti è stato un cittadino che ha raccontato come ci fosse una casa di prostituzione accanto al suo immobile.

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La Squadra Mobile ha subito avviato gli accertamenti e dopo qualche giorno di osservazione dell’immobile, è stato appurato che in effetti nella casa di svolgesse l’attività segnalata dal cittadino. Un uomo, un anziano residente nella zona, dopo essere entrato nell’appartamento, è uscito dopo poco e per questo è stato identificato dalla Squadra Mobile che si era appostata sotto casa. L’anziano, quasi ottantenne, non ammetteva subito di aver consumato un rapporto sessuale, anzi negava di essere stato in quell’appartamento. All’interno di casa c’era la donna che sui siti specializzati si pubblicava come “Bella signora matura disposta a tutto”.

Accompagnati tutti in Questura sono bastati pochi minuti per chiarire quanto accaduto. La donna di quasi 50 anni, di origini colombiane ma cittadina spagnola, regolare sul territorio italiano, ha preso in subaffitto la casa da un’altra sua “collega” andata via pochi giorni fa. L’uomo, un anziano signore ragusano, ha cercato su internet una prostituta e si è recato presso l’indirizzo fornitogli telefonicamente, grazie al sito specializzato. Il proprietario di casa al momento dei fatti era irreperibile ma verrà sentito nei prossimi giorni, così da diffidarlo dall’affittare l’abitazione a prostitute e verificare eventuali sue responsabilità penali e/o amministrative. Il fastidio che recano i clienti è il solito ed è dovuto al fatto che negli annunci, chi si prostituisce (o chi per loro), non inserisce la via, proprio per eludere i controlli della Polizia, pertanto il cliente contatta la donna (o l’uomo) e si fa illustrare la strada, sbagliando spesso portone a seguito delle non precise indicazioni.

Nel 2016 sono state chiuse 9 case, la maggior parte nel comune di Ragusa ma anche in altre zone, trend sicuramente in decremento rispetto al 2015 quando erano state chiuse ben 15 case. Diversi sono stati i sequestri delle abitazioni adibite dai proprietari o locatari a luoghi dove poter consumare sesso a pagamento e tuttora i proprietari hanno perso il possesso delle loro proprietà. Anche in questo caso si trovano conferme sul giro d’affari che è di rilevante entità, tutto dipende dalle richieste dei clienti, i prezzi oscillano da 50 a 200 euro, dipende dai “gusti” e dalle richieste sessuali, a volte possono arrivare a prezzi ancora più alti, come per il sesso di gruppo.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA