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A Berlino ‘Mio fratello è un idiota’

Di Redazione |

BERLINO, 21 FEB – Parte tra Jean-Luc Godard e Terrence Malick, ma nel finale sembra Haneke. Non si può dire che ‘My Brother’s Name is Robert and He is an Idiot’ del regista tedesco Philip Gröning non cambi bruscamente registro durante i suoi lunghi 174 minuti. Il film, in concorso con legittima ambizione di essere premiato in questa 68/a edizione del Festival di Berlino che si chiude sabato 24 febbraio, ha come protagonisti una coppia di fratelli gemelli che stazionano su un prato vicino a un motel, un non-luogo come tanti. Ma si capisce subito che i due gemelli sono morbosi, particolari. Robert (Josef Mattes), tra birre, merendine e insetti, sta aiutando la sorella Elena (Julia Zange) a preparare l’ultimo esame di filosofia. Si vola alto su questo prato, tra citazioni di Heidegger, Brentano e Sant’Agostino, e una frase chiave “il tempo è speranza”. Ma poi l’atmosfera bucolica cambia colore, inizia la violenza, l’incesto, l’omicidio con un ritmo molto lontano dalla filosofia da cui si era partiti.

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