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Coldiretti, 3.000 stalle e aziende sepolte dalla neve nelle aree del terremoto

Roma, 19 gen. (AdnKronos Salute) – Sono circa 3 mila le aziende agricole e le stalle sepolte dalla neve nelle aree colpite dal terremoto, dove si contano “casi di isolamento, nuovi crolli, decine di mucche e pecore morte e ferite, difficoltà per garantire l’alimentazione degli animali, ma anche per le consegne con tonnellate di latte […]

Di Redazione |

Roma, 19 gen. (AdnKronos Salute) – Sono circa 3 mila le aziende agricole e le stalle sepolte dalla neve nelle aree colpite dal terremoto, dove si contano “casi di isolamento, nuovi crolli, decine di mucche e pecore morte e ferite, difficoltà per garantire l’alimentazione degli animali, ma anche per le consegne con tonnellate di latte che da giorni si è costretti a gettare”. E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti sugli effetti congiunti delle nuove scosse sismiche e della neve, in un territorio a prevalente economia agricola con una significativa presenza di allevamenti di pecore e bovini che “in migliaia sono costretti al freddo”.

“Per effetto del maltempo – sottolinea la Coldiretti – è crollata fino a dimezzarsi la produzione di latte negli allevamenti in queste zone a causa dello stress termico in una situazione in cui solo nelle Marche si contano ora 600 mucche e 5 mila pecore al freddo nelle neve senza ripari. Si stima infatti che appena il 15% delle strutture di protezione degli animali siano state completate fino ad ora e gli allevatori non sanno ancora dove ricoverare mucche, maiali e pecore, costretti al freddo, con il rischio di ammalarsi e morire, o nelle strutture pericolanti che stanno cedendo sotto il peso della neve e delle nuove scosse”.

“La neve – precisa la Coldiretti – ostacola la circolazione soprattutto nelle strade rurali, con difficoltà a raggiungere gli allevamenti e garantire la mungitura che deve essere fatta 2 volte al giorno, ma anche per le consegne dei mangimi necessarie all’alimentazione degli animali e la raccolta del latte dagli animali che risulta difficile dal Lazio all’Abruzzo dove in molti sono stati costretti a gettarlo”.

“Dove possibile – riferisce la Coldiretti – è scattata la solidarietà tra agricoltori che si sono stati mobilitati anche con i trattori attrezzati come spalaneve per togliere la neve dalle strade e garantire la circolazione nelle campagne, ma restano gravi difficoltà ed è dunque importante l’intervento annunciato dell’esercito per garantire la circolazione”.

“La situazione – prosegue la confederazione – è insostenibile per gli uomini e gli animali che sono rimasti nelle campagne terremotate, dove a distanza di 5 mesi dalle prime scosse si registrano pesanti ritardi e inefficienze burocratiche con le difficoltà che si aggravano con il maltempo”.

“Davanti a un disastro annunciato – assicura la Coldiretti – ci muoveremo per individuare le responsabilità e agire di conseguenza insieme ai nostri allevatori”. Intanto nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica continua la vendita della caciotta della solidarietà, realizzata con il latte degli allevatori dei territori colpito dal sisma. Per aiutare le aree rurali, segnala infine la Coldiretti, è anche attivo uno specifico conto corrente denominato ‘Coldiretti pro-terremotati’ dove indirizzare la raccolta di fondi.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA