il caso
Le dimissioni del primario del pronto soccorso e il silenzio della politica, Alaimo (AP): «Serve un rigurgito di dignità»
Il primario del pronto soccorso di Agrigento Sergio Vaccaro si dimette con un durissimo j’accuse all’Asp e ai suoi vertici tra il silenzio generale della politica e della società civile cittadina. Ma non tutti hanno scelto il silenzio: a denunciare la “gravità” di questo episodio è stato il coordinatore regionale del movimento “Alternativa popolare” Alfonso Alaimo: “Non si registrano attestati di solidarietà al professionista da parte della politica agrigentina – ha scritto in una nota – né, tantomeno, alcuna fortissima reazione come ci si attenderebbe e sarebbe doveroso. Niente di niente, tutti silenziosi e nascosti a fronte di ciò che è un dramma di proporzioni inaudite. Dopo ben 32 note ufficiali di segnalazione al direttore del nosocomio, dopo turni da 30 ore consecutive come medico di sala – in grave pregiudizio dell’efficacia dell’attività – dopo aver provato con ogni mezzo a garantire una minima continuità di servizio ad un presidio di frontiera da 4,500 accessi a settimana, Vaccaro ha gettato la spugna. E ci chiediamo dov’è stata, dov’è, dove sarà la politica agrigentina tutta in questa vicenda che ci colloca decisamente al di sotto delle dinamiche terzomondiste. Fior di politici di lungo corso, pronti ad inaugurare, tagliare nastri ed elargire nomine, politici che vengono dal mondo della sanità, sindaci, assessori, deputati regionali e perfino nazionali (per quanto la faccenda non sia di loro competenza). Dove sono? Dove sono gli amministratori locali? Già in ferie? Perché non si è visto nessuno incatenarsi davanti l’ingresso dell’ospedale Il silenzio più assordante”.
“Agrigento – ha concluso Alfonso Alaimo – e tutto il comprensorio sono senza il primario del Pronto soccorso. Perché non si scende in piazza? Nemmeno la salute è un bene così prezioso da meritare finalmente un rigurgito di dignità? Siamo al fianco del dottore Vaccaro ed offriamo tutta la solidarietà e la disponibilità ad attivarci con ogni strumento lecito per sensibilizzare l’opinione pubblica nei confronti di una vicenda così grave e preoccupante”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA